Nel calcio moderno siamo ormai abituati a “dare i numeri”: 3-5-2, 4-3-3, 3-4-2-1. In tutto questo marasma di numeri e tattica però, alla fine, ciò che conta davvero è sempre e solo una cosa: fare gol. Dall’allenatore con idee più offensive al più difensivista del mondo tutti lottano per far si che quella palla varchi la linea e se di mezzo c’è lo spettacolo ancora meglio.
Con l’arrivo a Reggio di mister Cozza, conosciuto per il suo gioco offensivo e spettacolare, i tifosi amaranto hanno pregustato una stagione tutta gol e fantasia. Naturalmente alla quinta giornata è troppo presto fare processi e tirare le somme ma, una prima analisi di questi 450’ è doverosa.
Dopo un ritiro iniziato con venti giorni di ritardo rispetto alle altre compagini, la Reggina si è ritrovata al Sant’Agata e sin da subito è parsa chiara l’impronta offensiva che il tecnico ha voluto dare alla sua squadra. Difesa a 3 o a 4 poco importa purché i 3 attaccanti si sacrifichino per la squadra e siano incisivi sotto porta.
Dopo queste prime giornate il dato dei gol fatti desta qualche perplessità e la sfida di ieri al Barletta ha evidenziato ancora una volta le grandissime difficoltà a finalizzare. Masini, Di Michele, Viola, Louzada e Insigne compongono il pacchetto offensivo di mister Cozza che, gara dopo gara, assegna tre maglie a chi da più garanzie sotto tutti i punti di vista.
Il dato preoccupante emerso anche durante la sfida di ieri è che, nonostante un considerevole peso offensivo, la squadra non riesca a fare realmente male agli avversari. Masini, giunto a Reggio con tante aspettative, non riesce ancora a inserirsi nel nuovo modulo di gioco risultando avulso dalla manovra offensiva e poco “cattivo” sotto porta. Il tempo sicuramente lo aiuterà per calarsi meglio nella nuova impostazione tattica e per dare una mano al reparto offensivo che necessita delle sue reti.
Insigne è senza dubbio il più pericoloso degli avanti amaranto ed è proprio grazie a lui che la Reggina riesce a dare imprevedibilità alla sua manovra e i tre gol messi a segno finora sono il giusto coronamento dell’impegno profuso.
Per i vari Di Michele, Louzada e Viola il discorso è analogo tra loro. L’impegno c’è ma manca quel quid in più. Nella gara di ieri prima Louzada poi Viola non hanno saputo dare quella spinta necessaria per affondare nella difesa pugliese con il brasiliano che non riesce a calarsi appieno nel concetto di squadra incaponendosi troppo spesso in lotte solitarie contro tutte le difese avversarie. Viola, partito dalla panchina, ha lottato come un leone ma da lui ci si aspetta molto di più.
Tutti questi discorsi, naturalmente, non possono essere circoscritti al solo reparto offensivo: anche il centrocampo gioca un ruolo fondamentale nella costruzione della manovra e ieri Dall’Oglio, Rizzo e Armellino non hanno supportato l’attacco a dovere con le conseguenze di cui sopra.
Il tempo per migliore c’è tutto a patto che si riesca a trovare la quadratura definitiva di una squadra che ha bisogno di stabilità per quanto riguarda il reparto difensivo e cattiveria per quello offensivo.
Mister Cozza è consapevole dei limiti della sua squadra e le prossime giornate saranno utili per capire eventuali modifiche tattiche per migliorare in zona gol perché, come affermava Roberto Carlos, “nel calcio, attaccare è il miglior modo per difendere la propria porta”.
Danilo Santoro – Reggionelpallone.it
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