Nella giornata di domani, salvo improvvisi rinvii, si conoscerà la 22esima squadra del campionato di serie B 2014/2015. Novara, Reggina, Lecce, Juve Stabia, Matera, Catanzaro e Cosenza: al momento, queste sono le pretendenti ad un posto nel prossimo torneo cadetto. Una situazione atipica, in cui l’unica certezza, risiede proprio nella mancanza di certezze.
I vertici federali, nelle persone di Tavecchio, Abodi e Macalli, negli ultimi giorni hanno sottolineato l’atipicità della situazione, ribadendo a chiare lettere che i criteri in virtù dei quali sarà scelto il club da inserire in serie B, verranno stabiliti solamente domani. Non si tratta di un ripescaggio, in quanto, se fosse stato per la Lega, il campionato sarebbe stato composto da 21 squadre. Profonda incertezza dunque, all’insegna di un clima che in Italia ormai sta diventando prassi, e non solo in ambito calcistico.
Probabilmente, in questa situazione chi ha da perdere di più è il Novara. In Piemonte infatti, da circa una settimana hanno stappato lo champagne, convinti che gli azzurri siano già in quella categoria persa nel mese di giugno, dopo i playout con il Varese. A sensazione (ripetiamo, parlare con piena cognizione di causa, in un contesto del genere è veramente impossibile), il sodalizio del Presidente De Salvo potrebbe davvero essere il favorito, ma i piemontesi, forse, hanno commesso un errore di valutazione. Il Coni infatti, sulla base del ricorso del Novara ha agito d’autorità , imponendo alla Lega di B di riportare a 22 il numero delle squadre. Attenzione però, perchè l’aver preso questa decisione, non significa che debba essere proprio il Novara la 22esima squadra. Insomma, gli azzurri potrebbero anche fare la fine del Martina (la latitudine è completamente diversa, i colori sono gli stessi…), che nell’esatate del 2003, in seguito all’allargamento della B da 20 a 22 squadre, si sentiva già in serie cadetta, dopo aver perso la finale dei playoff di Lega Pro, a vantaggio del Pescara. Ed invece, a festeggiare fu la Fiorentina, che sotto la dicitura “meriti sportivi” si vide catapultata direttamente in B senza dover neanche disputare la Prima Divisione (i viola, dopo il fallimento targato Cecchi Gori, stavano muovendo i primi passi della gestione Della Valle, ed avevano vinto il torneo di Seconda Divisione).
E la nostra Reggina? Sulla base di quanto esposto fino ad adesso, la domanda di ammissione del club di via delle Industrie non è certo campata in aria. Le speranze ci sono, anche se il quantificarle rappresenta davvero un azzardo. Ritrovarsi in serie B, dopo aver rischiato seriamente il fallimento: sarebbe una storia ai confini della realtà , un finale degno del miglior thriller. E’ vero, da un lato si perderebbero il fascino ed il blasone di una Lega Pro che oggi come oggi stimola molto di più della cadetteria, con annesse preoccupazioni in merito all’organico che si presenterebbe ai nastri di partenza della B. In molti, tra i tifosi, si stanno chiedendo se sia meglio ricostruire ripartendo dal basso, facendo leva sull’entusiasmo che porterebbero i derby con Messina, Cosenza, Catanzaro etc., o ritrovarsi in una categoria comunque più difficile, e con una forte penalizzazione che va scontata in ogni caso. Insomma, il timore del cosiddetto “effetto boomerang” è legittimo. A far cadere ogni dubbio tuttavia, c’è il discorso relativo alla mutualità : i diritti televisivi, fanno si che la B ti porti ad incassare 4 milioni di euro, ovvero 3 in più rispetto alla Lega Pro. Per la Reggina dunque, ritrovarsi in cassa 3 milioni di euro in più sarebbe un’autentica manna dal cielo, che andrebbe a migliorare sensibilimente la situazione alla voce “piano di ristrutturazione del debito”. Se si parla di futuro del calcio reggino, questo è l’aspetto da tenere maggiormente in considerazione.
La certezza, agli occhi di chi scrive, è una sola. La data da vivere col cuore in gola, era quella del 15 luglio, quando ancora non si sapeva se la Reggina sarebbe riuscita o meno a rimanere in vita. Cento anni di storia, che alla fine non sono andati dispersi. Di fronte a tutto ciò, la data di domani, lunedì 18 agosto, la vivremo con assoluta serenità d’animo, consapevoli che comunque andrà ci sarà un motivo per sorridere…
fer.iel.-rnp
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