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Dionigi a RNP: “La gente di Reggio è fantastica, Foti la riporterà in alto…”

13/08/2014 09:44 | A cura di Redazione ReggioNelPallone.it

Un sentimento che parla ancora amaranto, e fa capolino in un futuro tutto da scrivere. Davide Dionigi torna sulla sua esperienza in riva allo Stretto, senza tralasciare messaggi d’amore verso una realtà che ha rappresentato sia da allenatore che da tecnico. Una chiacchierata a trecentosessanta gradi, ai microfoni di Reggionelpallone.it.

L’IMPORTANZA DI ESSERCI…Sin dal primo momento, ero convinto che il Presidente Foti sarebbe riuscito a garantire la sopravvivenza alla Reggina.  Ancora una volta, ha dimostrato le capacità di un dirigente che fa calcio ad alti livelli da quasi 30 anni; la stagione del Centenario purtroppo si è rivelata un clamoroso flop, ma se pensiamo alla triste fine che hanno fatto realtà importanti come Siena e Padova, aver quantomeno mantenuto il calcio a Reggio è un segnale di come la società può ripartire e puntare nel tempo a traguardi nuovi ed importanti. Le difficoltà economiche, la Reggina le aveva già sotto la mia gestione: non dimentichiamoci che, prima del debutto casalingo in campionato, lo stesso Foti convocò una conferenza stampa, dicendo a chiare lettere che se non rescindevano 4 calciatori (Bonazzoli, Colombo, Zizzari ed Antonio Marino), il club avrebbe seriamente rischiato il collasso economico.

INCENTIVO ALL’ESODO- L’ho detto e lo ripeterò tutte le volte, io mi sento tifoso della Reggina ed innamorato di Reggio Calabria, quindi il fatto di non aver trovato un accordo sull’incentivo all’esodo non deve far pensare che abbia girato le spalle ai colori amaranto. Vi posso garantire che si trattava di una cifra davvero minima, che oltretutto riguardava solo me, visto che l’incentivo all’esodo dei miei collaboratori era relativo ai mesi successivi, e non c’entrava assolutamente nulla con l’iscrizione della Reggina. Perché non ho trovato un accordo? Vi assicuro che non è stata una questione di soldi, ma certi aspetti è giusto che rimangano tra uomini di calcio. Sebbene in molti, forse anche il diretto interessato, possano pensare il contrario, io ribadisco e sottolineo che avrò sempre stima di Lillo Foti.

QUEL NODO IN GOLA…Sono sincero, l’esonero non me lo aspettavo. Se andiamo ad analizzare il percorso fatto dopo la vittoria di Grosseto, la mia Reggina in 12 partite aveva perso solamente 3 volte, riuscendo a fermare squadre del calibro di Verona, Livorno e Novara. Il 31 agosto, quando ormai si era capito che non sarebbero arrivati i rinforzi tanto attesi, avevo detto che il nostro obiettivo doveva essere quello di salvarci all’ultima giornata: mi sembra che alla fine dei conti, le cose sono andate proprio in questo modo. Mi è dispiaciuto sentire alcune dichiarazioni, in cui venivano addossate particolari colpe al sottoscritto; si è addirittura parlato della mia Reggina come un organico da playoff, ma tutto quello che è successo dopo, credo che rivaluti da un punto di vista oggettivo il mio percorso in riva allo Stretto. Sul campo, i miei ragazzi hanno chiuso il girone d’andata a quota 25 punti, ovvero in perfetta media-salvezza, e durante la mia gestione sono state messe a segno 15 rimonte.  Anche se conta poco ai fini di una stagione, credo che sia giusto ricordare anche il percorso riguardante la Coppa Italia, che ha visto i colori amaranto vincere sul campo del Chievo e tornare al San Siro di Milano per sfidare il Milan a distanza di 4 anni: solo noi ed il Verona, per quanto riguarda le squadre cadette, abbiamo raggiunto gli ottavi. Come vedete, sto giudicando ed analizzando solo il mio lavoro: oggi come oggi, nel calcio impera il malcostume di giudicare o disprezzare il lavoro altrui, ma questo non fa parte della mia filosofia.

REGGIO E’ GRANDE- Un ripescaggio in serie B della Reggina? Sarebbe bellissimo, ma soprattutto sarebbe il giusto premio per la gente di Reggio, che è semplicemente fantastica, così come dimostrano i 2.000 abbonamenti sottoscritti in poche settimane,  a dispetto del disastroso campionato che è costato la retrocessione. Vedo che si è partiti subito all’insegna dell’entusiasmo, con il ritiro al Sant’Agata che può coinvolgere la gente ed infondere il giusto senso di appartenenza. Anche io , proprio per i motivi appena esposti, scelsi di fare la prima parte della preparazione in città. Una scelta che alcuni mi contestarono, ed ancora oggi mi chiedo il perché. Durante le difficoltà si parlava di preparazione atletica sbagliata, ma io credo che una squadra che ha sbagliato la preparazione atletica, non compie tutte le rimonte che abbiamo compiuto noi. I miei ragazzi, che ringrazio ancora oggi dal primo all’ultimo in quanto sono stati veramente eccezionali, nella parte finale della gara correvano sempre più dell’avversario.

L’UOMO GIUSTO- Ciccio Cozza è una grande scelta, sono certo che può fare grandissime cose, visto che oltre alle capacità tecniche ha dalla sua la conoscenza della piazza ed il feeling con la tifoseria. Anche quando c’ero io, di lui mi parlavano tutti benissimo, in particolare Simone Giacchetta. L’unica cosa che mi ha rammaricato, è avergli sentito dire in conferenza stampa che la Reggina negli ultimi anni ha sempre giocato pensando solo a non prenderle. La mia Reggina le partite se le giocava eccome, fermo restando che le cose potevano andare bene o male ed a volte l’avversario si dimostrava più bravo: evidentemente, quelle partite non le ha viste…

QUELLE CRITICHE DI TROPPO…L’unica componente che forse dovrebbe cambiare mentalità, è una piccola parte di ambiente,  che a volte sembra non veda l’ora di seminare polemiche e veleni. Secondo alcuni, Dionigi a Reggio Calabria era a rischio sin dalla 3^ giornata, dopo aver perso sul campo di una corazzata come il Verona. A proposito del Verona, al ritorno giocammo una secondo tempo da favola, a tratti schiacchiamo nella propria area una squadra che, con pochi ritocchi, l’anno dopo avrebbe lottato per l’Europa League. Persino Mandorlini ci fece i complimenti, ma per alcuni sembrava avessimo perso 5-0. Stessa cosa, per le trasferte di Novara e Livorno. E’ vero, in Piemonte abbiamo avuto fortuna a rimanere in piedi, ma negli ultimi 20 minuti, contro una squadra che in quel periodo buttava già qualsiasi avversario come fosse un birillo, abbiamo costruito 4 occasioni nitidissime e siamo riusciti a pareggiare a tempo scaduto. Niente da fare, anche lì solo critiche. Al Picchi infine, tutti a sottolineare la fortuna avuta per la papera di Fioirllo: quasi nessuno ha fatto i complimenti ai miei ragazzi, riusciti a rimontare 2 gol di scarto sul campo di una squadra che poi sarebbe andata in serie A. Insomma, alcune persone, tra addetti ai lavori e tifosi, dovrebbero capire che così facendo si creano solo danni, non si aiuta chi magari ne avrebbe bisogno. Per fortuna, si tratta solo di una minoranza…

IN ATTESA- Ripeto, il calcio di oggi è stranissimo. In Lega Pro ho vinto un campionato sul campo, partecipando a 3 semifinali playoff, mentre nell’unica esperienza in B ritengo di non aver fatto assolutamente male: eppure, sono ancora a casa, aspettando la chiamata giusta. Spero di poter tornare presto a fare il lavoro che amo, magari sposando un progetto in cui la vittoria ad ogni costo non sia un’ossessione, e si miri a fare il salto di qualità attraverso la programmazione e la voglia di costruire passo dopo passo, con serenità.

 

f.i.-rnp

dionigidaviderclivorno

Redazione ReggioNelPallone.it
Testata giornalistica online Aut. Trib. di Reggio Calabria n. 11/2010 Il calcio e lo Sport nella Provincia di Reggio Calabria.

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