Nuovo anno, vecchia filosofia. E’ partito da qualche giorno il ritiro del Crotone versione 2014-2015, la società calabrese (rimasta l’unica tra i cadetti) non modifica di una virgola il proprio modus operandi. Tanti giovani e qualche senatore, diversi i prestiti di talenti interessanti che in rossoblù potranno esplodere. Salvatore Gualtieri, vice presidente dei pitagorici, spiega che non esiste via alternativa: “Mi fa piacere leggere di ‘modello Crotone‘, significa che prima di altri abbiamo capito in che direzione va il calcio. Se non si ha il fatturato di club come Barcellona o Real Madrid non si può agire diversamente. Bisogna spendere massimo il 60% di quello che si incassa, un calcio sostenibile e senza rischio di tracollo è possibile solo in questo modo“. La costruzione della squadra da consegnare a Drago procede spedita, manca però qualche tassello specie nel reparto arretrato: “In difesa arriveranno 3 o 4 pedine, dipende dalle possibili partenze di Ligi e Mazzotta. In attacco invece siamo quasi al completo, siamo alla ricerca di un esterno offensivo“. Il mancato arrivo di Gerardi si lega al trascorso negativo del centravanti con la maglia amaranto: “Eravamo interessati, ma lui ha detto che dopo l’esperienza alla Reggina non voleva rimanere al Sud. Per questa ragione ha preferito accasarsi al Cittadella”.
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Crotone sorride e guarda con entusiasmo alla nuova stagione, che vedrà invece la Reggina tornare in Lega Pro. L’iscrizione in extremis che ha scongiurato il buio assoluto la nota positiva dalla quale ripartire: “Non posso che esprimere felicità per l’iscrizione degli amaranto al prossimo campionato di Lega Pro, torneo che dopo la riforma va considerato come una B2 sopratutto se si dovesse optare per un girone del Sud. Foti ha pagato gli sforzi economici effettuati in passato, per il troppo amore ha fatto il passo più lungo della gamba andando incontro a enormi difficoltà . Da un punto di vista economico la Lega Pro, rispetto alla B, è un bagno di sangue e di questo bisognerà tenerne conto“. L’azionariato popolare possibile ancora di salvezza, il precedente di Crotone però non è incoraggiante…: “Anche noi, nel 2008, pensammo a una simile iniziativa che in realtà non decollò mai. Reggio Calabria ha un altro bacino e un diverso tessuto, magari lì potra attecchire. Di sicuro ci si affida a simili percorsi quando capisci che ne le istituzioni ne gli imprenditori locali possono aiutarti”.
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pa.rom. – rnp
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