Le voci dei protagonisti, intervenuti al fischio finale dalla sala stampa del Granillo.
Lucioni: “Questa è una squadra che sin dal primo giorno di ritiro ha lottato e sudato. Purtroppo per varie ragioni, disattenzioni inesperienza o altro, dobbiamo fare i conti con una stagione amara. Anche i più giovani si impegnano al massimo, non gli si può rimproverare nulla. Credo che facendo qualche punto in più quando l’avremmo meritato ci saremmo potuti salvare, invece dobbiamo commentare una retrocessione. Illusione di salvezza dopo Bari? Non credo, credevamo nelle nostre possibilità ma non ci siamo mai illusi. Credo che le sconfitte interne con Varese e Crotone ci abbiano tagliato le gambe, abbiamo affrontato ogni avversario a viso aperto, forse anche troppo. Giudizio sulla mia stagione? Lo lascio agli altri. Ho un altro anno di contratto, decideremo assieme al patron Foti cosa fare, ci sono anche motivazioni personali che preferisco non rivelare. Che campionato attende la Reggina? Non sarà facile dopo la riforma, servirà il giusto mix di esperienza e gioventù”.
Gagliardi: “Il Cesena sta giocando per andare in serie A, credo avremmo meritato il pareggio ma non cerco alibi. I giovani hanno motivazioni e voglia di mettersi in mostra, oggi abbiamo fatto debuttare Condemi. Io e Zanin siamo tornati tranquilli, il risultato ci condanna ma possiamo dirci soddisfatti. Condemi? Buon esordio, deve fidarsi della Reggina e di Foti e magari allontanare qualche persona che lo consiglia male ed evitare alcune bizze istintive. Abbiamo preso un gol su calcio d’angolo evitabile, sono le ingenuità che ci hanno sempre accompagnato, e che bisognerà cancellare in vista della prossima stagione. Giochiamo con più tranquillità perchè non abbiamo niente da perdere, la squadra si sta impegnando al massimo. Abbiamo confermato Coppolaro e tutti gli altri giovani, in più c’è stato l’esordio di Condemi. Ai giovani dico che bisogna mostrare più attaccamento alla maglia, io sono cosentino ma posso insegnare ad amarla meglio e di più di altre persone che sono all’interno della società . Di Michele ha fatto il suo, spesso si sono creati casi con lui ma non c’è mai stato. Durante gli allenamenti è sempre da insegnamento per i più giovani, deve essere un punto di riferimento per far capire come ci si deve allenare. Maicon? E’ un giocatore che permetterà alla Reggina di fare cassa. Ci stiamo sforzando per capirlo completamente, dal punto di vista atletico è quasi perfetto. La stampa da gennaio fuori dal S.Agata? Cosa posso dire, per me la stampa deve essere accanto alla squadra, cosi non è stato e non so perchè. Forse la proprietà ha capito che è giusto tornare sui propri passi e prossimamente le cose potrebbero cambiare”.
Bisoli: “E’ molto facile giocare senza obiettivi, spensierato. La Reggina aveva 8 giovani? Noi ne avevamo 4, il calcio è fatto di motivazioni e concentrazione. Siamo partiti molto tesi, a inizio anno non pensavamo di trovarci cosi in alto, alla lunga qualche difficoltà le puoi contrare. Avevo 18 giocatori disponibili, non era facile affrontare questa partita. Il modulo iniziale forse non è stato ben recepito dalla squadra, poi cambiando sistema di gioco le cose sono migliorate. Il Crotone ha pareggiato alla fine sul campo della Juve Stabia, è la conferma che non esistono partite semplici. Nell’intervallo mi sono fatto sentire, ho fatto capire che non potevamo giocare in modo cosi titubante. Nella ripresa abbiamo trovato il vantaggio e poi ci siamo di nuovo rilassati, non nego che siamo stati fortunati in caso dei tre pali colpiti dalla formazione amaranto. Avevo un solo giocatore di esperienza in panchina, Rodriguez, che non aveva l’autonomia per giocare tutti i 90 minuti. Se vinciamo con il Latina blindiamo il terzo posto, se facciamo 6 punti possiamo sperare nel secondo posto”.
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Cascione: “E’ il mio terzo gol da ex contro la Reggina ma non provo nessun rancore, c’è stato qualche problema ma sono cose che nel calcio possono capitare. L’importante è stato ripartire, sono stato benissimo sia a Pescara che adesso a Cesena. I problemi vissuti a Reggio Calabria? Forse sono stato messo in discussione troppo presto, capita di non trovarsi in alcune piazze, non sono un fenomeno. La sofferenza è importante per un calciatore, ti può dare la forza per reagire. Tutte le volte che ho segnato contro la Reggina non ho esultato per rispetto alla società e ai tifosi”.
fe.iel. – rnp
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