I nodi arrivano sempre al pettine. Ivo Iaconi, sabato prossimo, tornerà al Granillo per la prima volta da avversario. L’attuale tecnico del Brescia ha fatto parte, dopo Novellino e prima di Breda, di quella ‘portaerei’ che avrebbe dovuto volare in Paradiso e invece ha evitato le fiamme dell’Inferno all’ultima giornata. Il pericolo invece non è stato scampato nell’anno del Centenario, mancano poche curve e poi la Reggina dovrà salutare il campionato cadetto: “Nessuno si aspettava un campionato cosi deludente, mi accodo ai tanti giudizi simili riguardo la stagione della Reggina. L’organico sembrava discretamente attrezzato, poi sono arrivati i primi risultati negativi e diverse vicissitudini. Credo che gli sforzi economici effettuati nella prima stagione di B abbiano influito sui campionati successivi, la retrocessione quindi è un po’ ‘figlia’ di scelte passate errate. I frequenti cambi di allenatore poi certamente non hanno aiutato..”. Le ‘panchine girevoli’ non sono una novità in casa amaranto, proprio l’anno che vide Iaconi in riva allo Stretto ci fu un simile tourbillon di allenatori. Il tecnico abruzzese ripassa al setaccio la sua esperienza amaranto: “Quella è stata la squadra più forte che ho allenato, erano diversi i giocatori di caratura importante. Penso di aver fatto un discreto lavoro anche se ho del rammarico, visto l’organico a disposizione forse avrei potuto fare di più. Tante cose però non andavano..”
Se una squadra con potenzialità riconosciute non funziona nonostante gli avvicendamenti tecnici, qualcosa non quadra. Spogliatoio spaccato? Iaconi si piazza in mezzo: “Con tanti giocatori forti dentro lo spogliatoio è normale che possano nascere frizioni o malumori, io però non ho notato nulla di trascendentale da questo punto di vista. Sono altri i fattori che hanno influito negativamente”. Stimolato ulteriormente sull’argomento, il tecnico del Brescia specifica: “Al mio arrivo ho trovato una squadra dimessa, ma non priva di carattere o personalità. Ero convinto che saremmo arrivati ai play-off, il rendimento è migliorato ma non è arrivata la giusta continuità di risultati. Le cause credo siano principalmente legate alle disattenzioni difensive, quasi sempre si prendevano gol evitabili. Molti giocatori del reparto arretrato sono andati incontro a una stagione fortemente negativa. Le papere di Cassano? Non ne faceva solo lui, e in ogni caso preferirei continuare a parlare di calcio…”
Foti l’epicentro dei malumori dei tifosi, il patron amaranto in quanto massimo responsabile viene correttamente indicato come il principale artefice della delusione centenaria, discorso simile (all’inverso) è stato fatto in passato per i risultati estremamente positivi ottenuti. Iaconi lo ringrazia pubblicamente nonostante il rapporto non sia stato sempre rose e fiori: “Io sarò eternamente riconoscente a Foti, mi ha scelto in un momento molto delicato della mia vita privata (il riferimento è ai problemi di salute avuti in passato, ndr). Certo mi è dispiaciuto per un esonero non dovuto ai risultati ma ad alcune ’divergenze’, la stima però rimane”. Impossibile scansare il prossimo Reggina-Brescia, gara importante soltanto per le rondinelle, a caccia di una poltrona play-off: “Il cammino si è complicato per il rendimento interno negativo, abbiamo perso troppe partite e non mi riferisco all’ultima gara con l’Empoli, seconda forza del campionato. Solitamente vincere a Reggio Calabria è molto difficile, quest’anno lo è un po’ di meno, ragion per cui vogliamo conquistare i tre punti al Granillo. Per i play-off è dura ma non impossibile, vincendole tutte..”
pa.rom. – rnp
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