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Reggio chiama, la Reggina risponde. La conferenza pre Cittadella che avrebbe dovuto vedere Gagliardi incontrare la stampa non si tiene, al posto del tecnico cosentino c’è Lillo Foti. A sorpresa, il patron amaranto decide di chiarire alcuni aspetti e lo fa senza fronzoli. A partire dagli ultimi deferimenti: “La Covisoc si sbaglia, e quanto successo ieri al Cesena con la restituzione del punti di penalizzazione mi conforta. I ‘fatti non veridici’ non sussistono, in quanto riguardano emolumenti di ex tesserati della Reggina come Bonazzoli e Colombo. Le norme in questo caso non impongono scadenze come nel caso dei tesserati. La giustizia, se si comporta in questo modo, non diventa più credibile“. Il secondo deferimento riguarda le ritenute Irpef, in questo caso Foti è meno deciso ma ugualmente pronto a discuterne con la federazione: “Ci sarà un contradditorio, vedremo cosa ne uscirà fuori. Mi aspetto chiarimenti anche da questo punto di vista, credo che prima di emettere deferimenti o avvisi di garanzia bisognerebbe prima verificare meglio alcuni aspetti, altrimenti si fa confusione“.
Le difficoltà della Reggina abbracciano quelle di un territorio che vive momenti più che complicati. Foti non nega la realtà di un presente difficile: “Questa società è in difficoltà , non l’ho mai negato. Le problematiche sono molteplici, legate a fattori interni ed esterni. Il territorio non riesce più a sostenere il sistema calcio, le aziende sono tutte in crisi e questo ha acuito le nostre difficoltà . Il calciomercato, da sempre fiore all’occhiello della Reggina, è letteralmente crollato. Diventa quindi una missione complicata trovare gli sbocchi economici che esistevano in passato“. I presunti stipendi non pagati tengono banco e pungono il patron amaranto: “Questa società ha sempre avuto rispetto dei suoi tesserati e dei dipendenti. Ci sono decine di famiglie che vivono grazie al lavoro svolto per la Reggina, il nostro riconoscimento non è mai mancato”.
Orgoglio e delusione i tratti salienti che emergono dalle parole di Foti in merito al rapporto sempre più gelido con la tifoseria: “La Reggina per tanti anni ha regalato emozioni e passioni, adesso invece viviamo una fase complicata difficile. In questi momenti squadra e ambiente dovrebbero unirsi ancora di più, invece aumentano le distanze. Questa società è rimasta sola, senza il sostegno delle altre componenti. La contestazione di domani? Abbiamo una partita fondamentale, da affrontare con forza e coraggio. Io penso che questa squadra vada sempre sostenuta”. Le considerazioni sulla realtà odierna si mescolano a frecciate pregne di amarezza, non sembra mancare la voglia di affrontare un presente avverso: “Noto superficialità e voglia di attaccare la Reggina, me ne dispiaccio anche se inizio ad abituarmi a queste cose. Non c’è la voglia di difendere questa società , forse qualcuno parla o scrive per ripicca, perchè in sede di mercato non abbiamo anticipato le nostre mosse. Io osservo la mia città e vedo decadenza, a maggior ragione bisognerebbe sostenere con orgoglio la Reggina. Chi opera con passione può sbagliare e prendere qualche schiaffo ma non perde mai”.
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pa.rom. – rnp
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