Difesa attenta, Lavrendi padrone del centrocampo. Akrapovic inmpacciato, Gigliotti va in sofferenza
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Parisi 6.5- Potagonista di un solo intervento, quando esce con tempismo perfetto e salva un gol fatto su Boldrini.Â
Filidoro 6.5- Non concede spazi e non disdegna neppure le sovrapposizioni, usando i tempi giusti. Sempre molto attento.
Scoppetta 6.5- Il roccioso difensore di Ferraro, mette la “museruola” agli scomodi clienti campani.
Papasidero 6.5- Se Manzo non punge è anche e soprattutto merito della coppia di centrali reggini. Non va mai per il sottile, garantendo massima copertura.
Paviglianiti 6.5- Lo specchio fedele di quella che è stata la sua stagione. Ennesima prova diligente e senza sbavature.
Forgione 6- Ordinato in mezzo al campo, dove non perde mai la bussola. 28’st Trenintella s.v.
Benincasa 6.5- La diga del centrocampo, che oltre ad impostare, “ringhia” sulle caviglie avversarie. Il classico mediano che tutti gli allenatori vorrebbero avere.
Akrapovic 5.5- Troppe volte impacciato e prevedibile, come se ancora non fosse riuscito a prendere confidenza con i movimenti dei compagni. La volontà non basta.
Aliperta 6.5- Da’ spettacolo nella prima mezzora, prima di calare alla distanza. 21’st M. Puntoriere 6- Classico “6 politico” dato che entra quando ormai la partita è incanalata sulla parità , e ci sono davvero poche motivazioni da far valere.Â
Lavrendi 7 (il migliore)- Il valore aggiunto di questa squadra, la pedina mancante nel centrocampo del girone di andata. Tecnica, corsa, sacrificio, grinta. Fa ammattire i suoi avversari con finte ubriacanti, rendendosi sempre minaccioso con la palla tra i piedi.
Gigliotti 5.5- Schierato come unica punta in avvio, va troppe volte in sofferenza fino ad essere inghiottito dai centrali avversari. Ad eccezione di un colpo di testa sfiorato, non gode di un pallone giocabile. 21’st Manganaro 6- Porta energie fresche in mediana, aiutando con esperienza i suoi a gestire gli ultimi minuti.
Ferraro 6.5- La sua squadra gioca ormai a memoria, con grande capacità di palleggio nello stretto, senza mai perdere di vista l’equilibrio difensivo. La salvezza raggiunta, è stata solo una naturale conseguenza del bel gioco offerto.
Fabrizio Cantarella -rnp-
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