L’essordio della Reggina in terra sicula, risale al 20 gennaio 1929. Un calcio decisamente “in bianco e nero”, con sole 6 squadre a comporre il campionato di Seconda Divisione. Un debutto dolcissimo, con gli amaranto di Wereb che vendicano la sconfitta dell’andata e si impongono per 1-2, grazie ai centri di Montini e Di Leo.
Trentasette anni dopo, nel campionato cadetto edizione 65-66, la compagine dello Stretto concede il bis. A quattro giornate dalla fine, trascinati dalla doppietta di Rigotto, i ragazzi di Maestrelli espugnano Palermo per 0-2, rimanendo in piena zona promozione (il sogno di conquistare la serie A al primo tentativo, svanirà per un solo punto). L’anno seguente, il primo pareggio: gli amaranto, guidati ancora da Maestrelli, impattano per 0-0 alla 10^ di ritorno. Proprio alla fine di quella stagione, i rosanero di mister Di Bella festeggeranno il ritorno in serie A, piazzandosi al primo posto con 52 punti.
Nel 70-71, sempre in serie B (penultima di andata), la quarta edizione di Palermo-Reggina. Jacoboni e compagni, allenati da Bizotto, centrano la terza vittoria amaranto (ultima della serie, per quanto riguarda il campionato) imponendosi per 0-1 con la rete di Merighi. L’anno seguente, nella gara che inaugura il girone di ritorno, arriva il primo successo dei siciliani, i quali battono per 1-0 la Reggina di Neri, sconfitta una settimana prima da un’altra compagine sicula, ovvero il Catania (anche alla fine di quel torneo, le ‘aquile’, guidate stavolta da De Grandi, alzeranno le braccia al cielo, ottenendo la massima serie grazie al 3° posto finale). Finisce 1-1, nel 73-74: Bonfanti evita la sconfitta alla Reggina di Neri, tornato a sedersi sulla panchina amaranto a 2 anni di distanza, dopo gli esoneri di Moschino, Recagni e Catalado: a fine campionato, la compagine dello Stretto retrocederà a causa della classifica avulsa, dicendo addio alla B dopo 9 campionati consecitivi.
La sfida torna a far capolino in C1, nella stagione 84-85. Una sconfitta pesantissima quella incassata dagli amaranto di Tobia (richiamato alla base, dopo essere stato esonerato a vantaggio di Chiricallo), i quali, ad 1 giornata dalla fine, capitolano al 68′ sul campo della capolista Palermo, per opera di Messina. Il ko per 1-0, costerà di fatto la retrocessione in C2, nonostante la vittoria nell’ultimo turno ai danni del Benevento. Ai rosanero di Rosati invece, toccherà un destino completamente diverso: primo posto in coabitazione col Catanzaro, e ritorno in serie B.
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Nel 92-93, sempre in serie C1, il Palermo pareggia il conto delle vittorie. Alla terza di ritorno, le “aquile” di Orazi portano a casa un altro 1-0, superando così la resistenza della compagine guidata da Ferrari (subentrato a Geretto). Anche questa volta, il torneo si concluderà con la promozione in B dei siciliani, primi con 2 punti di vantaggio su Perugia ed Acireale.
Nel 95-96, si torna in B (nella foto, gli ultras reggini presenti quel giorno nella tribuna della Favorita). A 4 giornate dal termine, un gol di Barracco in apertura di ripresa fa sorridere il Palermo dell’ex Arcoleo, mandando agli archivi un altro 1-0, che per i ragazzi di Gagliardi (l’attuale co-allenatore degli amaranto, era subentrato a Zoratti) sembra equivalere ad una retrocessione. Il triste epilogo invece non si verificherà , grazie alle 4 vittorie consecutive ottenute da Aglietti e compagni. Dopo tre ko di fila, nel 96-97 la Reggina torna a far risultato alla Favorita. Alla 16^ di andata, Saurini porta avanti i siciliani al 9′, ma un bellissimo colpo di testa di Dionigi, al minuto 73, vale il gol dell’1-1 per la truppa di Guerini. L’epilogo questa volta è amaro per i rosanero, che alla fine dei giochi si piazzeranno al penultimo posto, tornando a loro volta nell’inferno della C.
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Nel 97-98, la parentesi targata coppa Italia: a passare il turno, sono gli amaranto di Colomba (1-2 all’andata, sul neutro di Caltanissetta, e 0-0 al ritorno nel vecchio “Comumale”).
Nel 2001-2002 (7^ di ritorno), quello che fino a domani sera resterà l’ultimo precedente in serie cadetta. Si gioca in una autentica bolgia, anche perchè la pluridecennale amicizia tra le due tifoserie, nella gara di andata si è tramutata in acerrima rivalita. Tra il 43′ del primo tempo ed il 12′ della ripresa, l’undici di Colomba incassa 3 reti firmate da Bombardini, la Grotteria e Di Donato, ma un’improvvisa fiammata, targata Savoldi-Bogdani, sembra rimettere tutto in discussione. A chiudere il discorso in favore dei locali, ci penserà tuttavia proprio quel Franco Brienza che 6 anni dopo vestirà la maglia amaranto: la rete del fantasista, vale il definitivo 4-2. A fine stagione, Reggio riabbraccerà l’Olimpo del calcio italiano, riconquistando la serie A appena perduta…
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Parentesi griffata Coppa Italia, anche nel 2002/2003: nella fase a gironi, la Reggina di Mutti (il tecnico veneto, l’anno prima siedeva sulla panchina palermitana) prevale per 0-1 con uno splendido piazzato di Leon.
Nel 2004-2005, il derby calabro-siculo va in scena nella massima serie. A 2 giornate dal termine, finisce 1-1: Mesto dopo 36 minuti fa sognare il nuovo colpaccio, ma un gol di Barone, arrivato proprio al 90′, rimette le cose a posto, per la gioia dei rosanero di Guidolin e la disperazione degli amaranto di Mazzarri. Nel 2005-2006, sulla ruota di Palermo riesce il segno 1 (sulla panchina ospite c’è ancora Mazzarri, su quella locale Guidolin). Al minuto 66 infatti, un inserimento vincente di Terlizzi consegna agli archivi l’1-0, condannando la compagine dello Stretto alla quarta sconfitta in altrettante giornate.
Disco rosso anche nel 2006-2007, alla 1^ giornata. Penalizzata di 11 punti in merito alla vicenda “Calciopoli”, la Reggina sembra debba crollare senza appello in casa delle “aquile” (nuovamente in mano a Guidolin), visto che in soli 27 minuti il punteggio è già di 3-0, per effetto dei gol di Bresciano-Biava e Corini. Ad un certo punto però, le cose cambiano: Mazzarri fa entrare dalla panchina Amoruso, gli amaranto iniziano a macinare gioco e con la doppietta di Bianchi riaprono i giochi. Il finale di gara è bellissimo, con Amauri che firma il poker rosanero e Bianchi che si regala una favolosa tripletta: Palermo 4 Reggina 3, ma quella rimonta solo sfiorata, sarà l’inizio di un miracolo calcistico entrato nella storia…
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Enormi rimpianti nel 2007-2008, alla 7^ di andata. Gli amaranto di Ficcadenti, ancora alla ricerca del primo successo stagionale, gelano il “Renzo Barbera” con Amoruso, quando siamo ormai al minuto 93. Sembra fatta, ma 120 secondi più tardi, nell’ultimo dei 5 minuti di recupero, il guizzo di Amauri (in posizione di fuorigioco più che sospetta), vale l’1-1.
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Il 28 settembre 2008, alla 5^ di andata, l’ultimo atto delle sfide in campionato. Ad inizio ripresa, Miccoli deposita alle spalle di Campagnolo dopo l’incertezza di Cirillo, ed il Palermo di Ballardini supera 1-0 la Reggina di Orlandi. A far discutere, tuttavia, più che la meritata sconfitta sarà la scelta di Brienza, il quale, qualche minuto prima, si presenta solo davanti al portiere salvo poi fermare il gioco e buttare la palla in rimessa laterale, visto che due calciatori (Corradi e Balzaretti) erano rimasti a terra dopo uno scontro fortuito. Per molti uno splendido atto di fair play, ma una parte della tifoseria amaranto accuserà il calciatore di aver compiuto quel gesto solo in quando ex del Palermo: da quel giorno, tra la Reggio calcistica e Brienza l’amore non sarà più lo stesso…
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Chiude il cerchio, la gara di Coppa datata 2009/2010. La Reggina di Novellino, flop del torneo cadetto a dispetto dei grandi proclami di inizio stagione, viene eliminata dalle “aquile”, che in quell’occasione videro esordire in panchina Delio Rossi, appena subentrato a Walter Zenga. Un bolide di Volpi annula il vantaggio locale firmato Miccoli ed illude gli amaranto, travolti successivamente dalla rete di Cavani e dalla doppietta di Budan, che sanciscono il 4-1 finale.
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fer.iel.-reggionelpallone.it
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