Finisce 2-2 lo scontro salvezza dello stadio “Euganeo”, con gli amaranto che perdono anche questo treno salvezza, concesso loro dai risultati delle gare di ieri.
SCHIERAMENTO INIZIALE –Il duo Gagliardi/Zanin manda in campo una formazione votata alla velocità, con Maicon riportato nel ruolo di terzino destro e il rientrante Barillà a sinistra. Partono molto larghi Dall’Oglio e Fischnaller, con l’altoatesino impegnato a dar manforte a Di Michele, unica punta.
MEGLIO I VENETI- Il primo tempo si sviluppa a ritmi blandi, con il Padova a far la partita: i biancoscudati sfruttano le corsie esterne, dove Improta e Pasquato fanno il bello e cattivo tempo. Costantemente in affanno la difesa amaranto, specie quando attaccata nella zona difesa da Maicon; Melchiorri più volte arriva quasi indisturbato in area di rigore creando non pochi grattacapi. Il primo quarto d’ora non vive di grandi sussulti, con tentativi velleitari dall’una e dall’altra parte. Per i locali ci prova il velocissimo Melchiorri dalla linea di fondo, ma Pigliacelli è attento. Il numero uno della Reggina si supera sulla girata volante di Tommaso Rocchi, lasciato completamente solo a centro area, su azione d’angolo. Di Michele e compagni si fanno vedere in attacco solo con azioni manovrate molto sporadiche, concluse da tentativi di tiro dalla distanza fuori misura, da parte di Strasser e Dall’Oglio. Ben più concistente, il pericolo che si sviluppa sull’asse Rocchi-Melchiorri, con quest’ultimo che manda alto, sul pregevole invito dell’ex Lazio ed Inter. Al 28, i veneti trovano il vantaggio: Melchiorri, ancora lui, salta con una finta Lucioni e si invola verso l’area di rigore amaranto, servendo un assist al bacio per Improta, che da due passi piazza nell’angolo basso. Gli amaranto, fin lì praticamente non pervenuti, riescono a pareggiare soltanto 11 minuti dopo: stavolta Melchiorri fa la cosa sbagliata, abbattendo in area di rigore Lucioni, e Pinzani indica il dischetto, incurante delle furibonde proteste biancorosse. Perfetta l’esecuzione di Di Michele, che spiazza Mazzoni e timbra l’1-1. Il Padova avrebbe subito l’opportunità di riportarsi in vantaggio, ma sulla botta al volo di Melchiorri (onnipresente…) Pigliacelli si conferma in giornata, cancellando di fatto la clamorosa papera che era costata la sconfitta contro il Latina.
ADEJO, NEL BENE E NEL MALE… Nella ripresa i ritmi si abbassano, soprattutto sulla sponda veneta. Il “Melchiorri contro tutti” continua, l’attaccante nei primi 10 minuti crea alla retroguardia reggina altri due grattacapi non da poco Al 17’, la difesa amaranto compie l’ennesimo “suicidio” di questa sventurata stagione: l’anticipo aereo di Adejo si trasforma in un incredibile assist per l’isolatissimo Rocchi, il quale non ha difficoltà a freddare Pigliacelli per il nuovo vantaggio patavino. Il duo tecnico prova a scuotere subito la compagine dello Stretto, mandando in campo Gerardi e Dumitru per Strasser e Fischnaller. La mossa sembra non pagare, la reazione non arriva. Sono invece gli avversari a spingere alla ricerca del terzo gol, sfiorandolo alla mezz’ora: Rocchi torna a fare l’assist-man, ma Improta vanifica tutto calciando malamente da buona posizione. Rimasta in vita, la Reggina pareggia nuovamente: Adejo si fa perdonare lo svarione precedente, con un destro angolatissimo che risolve una mischia nata da calcio d’angolo, Rimontanto per la seconda volta, il Padova sembra subire il colpo, ma gli amaranto non affondano (farà parecchio discutere, la scelta di sostituire un furibondo Di Michele con Bochniewicz). Accontentasi inspiegabilmente del pari, la Reggina ridà forza e vigore ai veneti, e sui titoli di coda rischia la definitiva capitolazione: l’ennesimo pasticcio difensivo, nel giro di pochissimi secondi porta prima alla traversa di Vantaggiato e poi al tiro dal limite di Rocchi, sul quale Pigliacelli respinge. Nei minuti di recupero domina il nervosismo, con Pambou espulso per un intervento duro ed i veneti ancora vicini alla rete con Melchiorri, che di testa non inquadra lo specchio della porta.
Il 2-2 finale, serve poco al Padova e pochissimo alla Reggina, chiamata adesso alla “mission impossible” sul campo della corazzata Palermo.
Attilio Geria-reggionelpallone.it
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