Si chiudono i cancelli di un’altra importante struttura cittadina. Dopo il PalaPentimele, il Parco Caserta e la piscina comunale, da domani, lunedì 14 aprile, anche il Campo Coni non potrà essere utilizzato da professionisti e amatori reggini. Alla base di questa decisione vi è un sopralluogo dei Nas che avrebbero appurato le precarie condizioni igienico-sanitarie della struttura.
“E’ una questione antipatica da affrontare”, commenta il presidente del Comitato Regionale Coni Calabria Mimmo Praticò, intervenuto ai nostri microfoni. “L’impianto sportivo fu costruito negli anni ’60 dal Coni, sentire parlare di chiusura è una cosa che mi rattrista come uomo di sport e come cittadino. Reggio è una città con duecentomila abitanti e il fatto che ci sia un solo impianto per l’atletica è già di per se un fatto grave. Un’ennesima chiusura sarebbe difficile da accettare. Il Coni è un impianto sportivo utilizzato da tutta la collettività. Sono del parere che certe cose vadano valutate con criterio, rigidità e la giusta attenzione. Per noi le regole sono questione di vita e di morte e ci siamo sempre battuti affinché vengano rispettate, quindi non contesto minimamente la normativa che, anzi, accolgo. Chiedo che, però, venga trovata una soluzione per poter utilizzare le piste di atletica”.
Reggio Calabria continua ad appassire: “Della Piscine Coni non abbiamo più notizie, per non parlare poi del PalaPentimele: abbiamo chiesto la data per ospitare i più semplici eventi sportivi e ancora non sono pervenute risposte. C’è anche il Parco Caserta in evidenti difficoltà. Uso questo mio pensiero con cautela e ci tengo a virgolettarlo – chiarisce Praticò – ma qui si sta ammazzando lo sport. L’attività motoria è vita, fa crescere i giovani sia sotto il profilo fisico che interiore, accrescendo in loro forza d’animo e volontà. Lo sport ha una valenza grandissima che non può essere trattata così. Qualcuno si deve mettere di impegno e sistemare questa situazione. Mi rivolgo alle istituzioni nella loro interezza, perché questo non è solo un problema da demandare al Comune. Anche la Provincia e la Regione devono attivarsi. Stiamo arrivando alla morte dello sport e bisogna prendere i giusti provvedimenti. Somministrare cure inutili a un malato terminale potrebbe risultare superfluo”.
Lo sport è veicolo di legalità, specie in un territorio falcidiato dalle devianze. L’invito a mobilitarsi abbraccia tutta la cittadinanza: “Nessuno si sofferma mai sulla valenza sociale dello sport, in un territorio difficile. Questo non è un luogo comune. Faccio il dirigente da quarant’anni, e posso affermare che fin quando non capiremo che lo sport non è inferiore ad altre attività aggregative, troveremo sempre difficoltà evidenti. Chiedo l’aiuto di tutti, anche ad eventuali sponsor che possano attivarsi per aiutare nella gestione dei palazzetti. Tutti dobbiamo pretendere che le strutture vengano messe a norma. Il Coni è la casa di tutti gli sportivi reggini. Più siamo, più la nostra forza si farà sentire. Se i cittadini volessero mobilitarsi, io posso farmi portavoce e mettermi in prima fila. Siamo un paese civile ed è giusto che vi siano i servizi basilari per la collettività”.
Francesco Mansueto – Rnp
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