Il rumore sordo che pulsa nella testa già da dentro gli spogliatoi è linfa per chi vive il calcio come qualcosa che va al di là di ogni concetto sportivo. Stefano Astuto, attaccante in forza al Bocale, contro la Rossanese ha ritrovato la ritualità tipica di uno spogliatoio, nonostante gli stimoli per i suoi non fossero più intensi come quelli di qualche partita fa. A distanza di mesi da un doloroso infortunio, il rientro è principalmente una rivincita a livello personale. La gioia del gol impreziosisce un pomeriggio indimenticabile. La voglia, ora, è quella di non volersi fermare più.
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Nome: Stefano
Cognome: Astuto
Luogo e data di nascita: Reggio Calabria, 7 giugno 1990
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Carriera calcistica: “Sono cresciuto nel settore giovanile della Reggina, arrivando fino agli Allievi. Mi sono poi trasferito al Centro Reggo Junior e successivamente al Reggio 2000. Poi ho fatto tre anni in Promozione con il Reggio Sud, ma allora, vista la normativa sui fuoriquota che prevedeva lo schieramento di soli tre under, non sono riuscito a ritagliarmi tantissimo spazio. Ho comunque un ricordo positivo dei miei anni al Reggio Sud. Dopo una stagione alla Palmese sono approdato al Bocale, società che mi ha trasmesso tanto sia sotto il profilo dei valori umani che, naturalmente, sportivi. Peccato solo per l’infortunio patito quest’anno“.
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Ultimo impegno: “Il gol, naturalmente, rappresenta una gioia particolare per me. Tornavo dopo tantissimo tempo a seguito di una lesione al collaterale mediale patita lo scorso 24 agosto. Dopo mesi di fisioterapia e palestra non posso ancora considerarmi al top, ma essere tornato in campo è già un passo in avanti fondamentale. Ormai le motivazioni sono venute meno, penso che a salvezza ottenuta bisognerà semplicemente mantenere la concentrazione necessaria per chiudere in bellezza“.
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I mesi di stop: “Guardare i compagni dalla tribuna non è stato semplice. Ho sofferto con loro, ma devo ringraziare la società e il mister che mi sono sempre stati vicino in questo percorso di reinserimento in gruppo“.
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Bocale dai due volti: “Non so a cosa sia dovuto l’andamento altalenante evidenziato tra le partite casalinghe e quelle in trasferta. Tra le mura amiche abbiamo giocato grandi partite, parlano i numeri. Col mister abbiamo provato la qualunque affinché anche fuori casa il gap venisse colmato, ma non so francamente a cosa si possa addebitare la cattiva gestione delle partite lontane dal Campoli“.
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Astuto… Nella vita di tutti i giorni: “Attualmente, complici la giovane età e un periodo di crisi evidente, sono disoccupato. Mi dedico con passione al calcio e vado in palestra perché mi sto ancora curando. Nel tempo libero esco con gli amici e faccio le cose che qualunque ragazzo della mia età fa“.
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Il futuro: “A livello calcistico sto bene a Bocale. Se la società riterrà opportuno confermarmi, resterò con piacere. Nella vita l’ambizione è quella di realizzarsi in ambito lavorativo, ma come detto prima il periodo non è dei migliori“.
f.m. – rnp
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