Come uno spareggio. Il prossimo Padova-Reggina assomiglia alla cruna di un ago per gli amaranto, sembra di rivivere (magari fosse cosi) le sfide thrilling con Atalanta e Novara. In entrambe le occasioni a guidare l’attacco della Reggina c’era Emiliano Bonazzoli, centravanti emigrato in Ungheria (all’Honved) per ritrovare stimoli e provare nuove sensazioni: “Mi trovo bene qui, purtroppo abbiamo perso le ultime due gare dopo un buon avvio alla riapertura del campionato. Ancora non sono riuscito a trovare la via del gol, ma ho fornito tre assist e procurato un calcio di rigore. Il mister è soddisfatto delle mie prestazioni, io però vorrei sbloccarmi presto“. La sfida dell’Euganeo mette di fronte le ultime due squadre professionistiche italiane in cui Bonazzoli ha militato, quasi impossibile prevedere a inizio stagione un percorso tanto travagliato per entrambe: “Domenica i punti in palio saranno 6. La Reggina avrà maggiore pressione, la classifica obbliga gli amaranto alla vittoria, altrimenti la strada verso la salvezza diventerebbe impercorribile”.
Â
Non esiste una formula magica per affrontare al meglio partite che pesano quanto una stagione, Bonazzoli che è vaccinato a questo tipo di situazioni (Atalanta e Novara ne sanno qualcosa) prova a dare qualche consiglio: “Personalità e sicurezza, queste sono le chiavi.  A tagliarti le gambe sono la tensione e la paura di non farcela, devi sentirti superiore all’avversario e avere la forza per dimostrarlo in campo. I giocatori amaranto devono capire che si tratta dell’ultima occasione per riagganciarsi al treno salvezza“. In alcuni fattori la tribolata stagione della Reggina assomiglia a quella della ‘portaerei’ guidata in avvio di Novellino e per poco non precipitata in Lega Pro. Tante ambizioni in fumo, salvezza raggiunta all’ultimo respiro: “Qualche similitudine sembra esserci. Noi in quel campionato entrammo in una gabbia che non sembrava lasciarci via di scampo. Probabilmente non riuscimmo a gestire pressioni e aspettative, la salvezza è arrivata anche grazie a qualche avversario demotivato o già in Lega Pro”.
Â
Uno sguardo sospeso a mezz’aria potrebbe aver contribuito nella negativa stagione della Reggina: “Alle prime difficoltà bisogna cambiare atteggiamento in modo repentino. Se si pensa ancora di scalare la classifica e lottare per obiettivi importanti, si affonda senza dubbio. L’aspetto psicologico è importante, ma inanzitutto bisogna calarsi l’elmetto e mettere in campo le stesse armi delle contendenti in zona salvezza“. Bonazzoli confida di sperare ancora in un colpo di coda della Reggina, magari una maggiore unione di intenti avrebbe favorito un percorso diverso…: “Dal di fuori è sembrata mancare, sin da inizio stagione leggevo di pareri discordanti (interni alla società , ndr) riguardo le possibilità della squadra. Questa confusione non ha certamente aiutato i giocatori, come i ripetuti cambi di panchina. La mancata continuità di risultati e i diversi cali di tensione purtroppo hanno fatto il resto. Dispiace doppiamente perchè le intenzioni, nell’anno del Centenario, erano ben diverse”.
Â
pa.rom. – rnp
Â
Commenti