Il pensiero dei protagonisti, intervenuti subito dopo il fischio finale nella sala stampa del Granillo.
Ipsa: “Abbiamo avuto qualche occasione e non l’abbiamo sfruttata. Era una partita tosta. Sapevamo che gli avversari si sarebbero chiusi e avrebbero aspettato per contrattaccare, ma un episodio ci ha condannato. Penso che ognuno di noi abbia dato il massimo. Forse ci siamo abbassati troppo nel secondo tempo, ma è inutile parlarne. Rivedremo con il mister gli errori fatti e li analizzeremo lunedì. Noi non molliamo, fin quando ci sarà speranza proveremo a salvarci. Da qualche parte un problema ci dev’essere. Siamo una squadra giovane che vuole lottare, ma sicuramente subentra un po’ di inesperienza. Tanti episodi ci condannano. Bisogna essere sinceri e ammettere che tante cose non girano. Nelle prossime tre partite non dobbiamo mollare, il gruppo è unito. Alla fine vedremo”.
Breda: “Poteva finire anche in pareggio, ma siamo stati bravi a crederci fino alla fine. Qualche buona occasione l’abbiamo avuta subito, poi la partita sembrava stagnata. Era un momento dove lo 0 a 0 poteva bastare, ma va dato atto ai ragazzi di aver fatto bene. La partita aveva preso questa piega, ma abbiamo la tranquillità giusta per provarci. Quando la partita rallenta, chi è tranquillo può spingere. Abbiamo un’identità marcata, ma potremmo costruire anche di più. Ricompattare la squadra, dando una sterzata tra l’altro senza subire gol, mi ha facilitato a inizio anno. Ma ho avuto la disponibilità da parte del gruppo. La Reggina deve provare a vincerle tutte, il pareggio a volte ti stacca. Abbiamo anche sofferto oggi, gli amaranto hanno tirato in porta più del solito rispetto alla media dei nostri avversari. Lavoro con un gruppo fantastico. Ghezzal e Milani sono entrati con un atteggiamento positivo. Il tempo trascorso a Reggio? Sono fatalista, vuol dire che ho sbagliato qualcosa. Non voglio scaricare la colpa sugli altri. Non ho nessun tipo di rammarico e sono grato alla Reggina per il mio percorso. Voleva dire che doveva andar così”.
Fischnaller: “L’intesa non manca. Cerchiamo di far tanto movimento ma non va sempre bene. Serve la cattiveria giusta. Con il cuore e la determinazione si ottengono i risultati. Oggi queste caratteristiche non sono mancate. Ci è andata male, ma l’approccio era quello giusto. Io non dovevo far giocare Viviani, e soprattutto nel primo tempo loro hanno cercato solo la palla lunga. Non so dove sia insito il nostro problema. Bisogna essere compatti per superare questo momento. Penso che prima di guardare le altre bisogna pensare a noi, finché la matematica non ci condanna non molliamo niente”.
Jonathas: “Sono contentissimo di aver fatto gol per me, la squadra e la società. Il segreto è la forza del gruppo. Quando metti in campo il cuore alla fine raccogli tanto. Non parlo della Reggina, parlo solo della mia squadra. Abbiamo fatto bene, scendendo in campo con il giusto atteggiamento. Questo ci ha permesso di avere la meglio sugli avversari. Play-off? Non abbassiamo la guardia. Occorre mantenere la mentalità attuale, che ci permette di raccogliere ranto. Breda è un bravo allenatore e merita tanto, ma tutte le componenti stanno facendo qualcosa di importante”.
Gagliardi: “Dei limiti bisogna parlare con la società. Io non posso fare analisi di questo tipo. C’erano prima e ci sono pure ora. Il Latina non ci ha messo sotto. Abbiamo aspettato, mettendo in campo la nostra forza che, evidentemente, ora è di questo livello. Siamo giovani. In altre occasioni, con un po’ di esperienza in più avremmo fatto meglio. Abbiamo cercato di contenere, senza disdegnare la fase di spinta, con Sbaffo dietro una prima punta. Mi mancavano anche Dall’Oglio e Barillà. Il Latina è più quadrato di noi. Probabilmente in B le partite si vincono negli ultimi minuti, e le vincono le squadre migliori. Devo cercare di raccogliere i cocci per provare a giocarcela fino alla fine. È necessario prendersi le proprie responsabilità. Strasser-Pambou? Non ha portato sfracelli. Sono i cambi di Breda che hanno migliorato il Latina. I cambi servono a capire anche qual è il materiale a disposizione. La Reggina era e resta una squadra giovane. Sapete cosa rimpiango? Quando cercavamo di alimentare le speranze, ci siamo fatti colpire da vento e pioggia, e il frutto immaturo è caduto a terra. Abbiamo perso una buona raccolta. Serviva assecondare il percorso, e non mi riferisco a un discorso giornalistico. Ci siamo fatti male da soli. L’autostima ci avrebbe portato a fare meglio, ma è un rimpianto che rivolgo alla mia persona. Una squadra che cambia tre allenatori ha dei limiti, è evidente. Non siamo stati realisti su cosa potevamo concretamente fare. Sono rammaricato. Abbiamo aggiustato tante cose. Nel momento in cui la barca si stava raddrizzando, abbiamo commesso degli errori che tengo per me. Avremmo potuto ottenere qualcosa in più. La società, col presidente in testa, quando dà un incarico vuol dire che ha fiducia nelle figure che promuove. Quindi mi sento di escluderla da queste responsabilità. Noi tecnici non abbiamo aiutato a far sì che ci fossero delle certezze”.
f.i.-Reggionelpallone.it
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