Giuseppe Scevola ritrova il suo passato. Il tecnico, attualmente in panchina a Motta, giocherà contro il
Ravagnese Gbi, tornando in quegli spogliatoi che, un anno fa, lo videro festeggiare la vittoria del campionato di Terza Categoria: “Per me quella di domani sarà una partita molto importante – confessa il tecnico – . L’emozione è tanta. Non sarà una sfida come le altre, assolutamente. Non posso dimenticare le emozioni provate alla guida del Ravagnese Gbi. L’anno scorso il campionato è culminato con un salto di categoria importante. All’inizio sarà dura, poi mi concentrerò sulla mia squadra perché ci spetta una partita importante. Il momento più bello, al di là della vittoria finale, è stato proprio quando ho preso conoscenza dei ragazzi. Abbiamo intrapreso un percorso importante. Non mi sentivo il loro allenatore: mi sentivo un loro amico. Mi portavano insieme con loro nelle serate e creavano sempre la giusta serenità nello spogliatoio. Sono ragazzi splendidi che difficilmente potrò dimenticare”.
Quest’anno tre partite e sette punti, poi l’allontanamento: “C’è rammarico e non lo nascondo. Sono entrate figure nuove in società che pensavano che il sottoscritto non potesse guidare la squadra a livello tattico. Sono uscito, comunque, a testa alta, i numeri parlano chiaro. Sono convinto che, se fossi rimasto in panchina, domenica il Ravagnese avrebbe festeggiato la seconda promozione consecutiva”.
Finale di stagione all’insegna dell’imprevedibilità. Il Motta, attualmente in zona play-out, vuole raggiungere la salvezza: “E credo che possiamo farcela senza passare dai play-out”, confessa Scevola. “Giocheremo tre gare decisive e dobbiamo totalizzare quanti più punti possibile. A Motta ho trovato una società splendida, mentre a livello di organico c’era il morale basso. Mister Mansueto aveva, comunque, fatto un ottimo lavoro, e ci tengo a sottolinearlo. La rosa non è ampia perché non tutti sono disposti a viaggiare: l’esempio più limpido lo posso fare sottolineando come io sia costretto a giocare sempre con gli stessi fuoriquota. Ho lavorato sul piano mentale, e sono convinto che ci salveremo”.
f.m.
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