Se giochi all’ombra di mostri sacri come Aglietti e Dionigi, e la gente comunque si ricorda di te, vuol dire che hai lasciato un segno. Rubens Pasino da Alessandria era l’uomo dell’ultimo passaggio. Quel calciatore capace di sbloccare la serratura avversaria senza forzarla, disegnando con armoniosa precisione le geometrie di ogni successo.
Reggina-Modena, in programma domani, sarebbe stata la sua partita. Per lui, doppio ex, un ricordo particolare. Era il 10 novembre 2002, al Granillo, da avversario, realizza il suo primo gol in Serie A: “Ho giocato tanto tempo a Reggio, e quella partita la ricordo bene”, conferma Pasino a Rnp. “Incontravo la mia ex squadra per la prima volta, perché l’anno prima ero squalificato. Quello lì fu il mio unico gol in Serie A, e non posso nascondere che fu una grande gioia che tuttavia avrei preferito vivere contro un’altra avversaria. Non me la sentii di esultare. Ho il ricordo di una partita equilibrata fino alla fine, che entrambe le squadre avrebbero potuto vincere. Alla fine di quel campionato, la Reggina ed il Modena si salvarono, ottenendo un risultato importante, e questo rappresenta l’aspetto più importante di quell’annata”.
L’attualità è diversa. Il Modena vive una più modesta Serie B, mentre la Reggina è a un passo dal baratro: “Sono sorpreso, non mi aspettavo che la Reggina potesse fare questo campionato. Tre guide tecniche, confermano che qualcosa è andato storto. Quello del presidente Foti era un progetto ambizioso, anche se poi è maturato male. Tirarsi fuori, ora, è molto difficile. Il Modena, al contrario, è partito a fari spenti, scegliendo calciatori giovani come Rizzo o Babacar, i quali, a dispetto dei pronostici, si stanno rivelando mosse azzeccate”.
A Modena, ormai da anni, è presente una figura importante del suo passato. Franco Iacopino, personaggio di tante vittorie in amaranto: “Lo incontro due-tre volte all’anno, ed è sempre un piacere dialogare con lui”, ammette Pasino. “E’ una persona che mastica calcio da prima che io nascessi e, dopo aver fatto la storia della Reggina, sta diventando un’icona anche a Modena. È un grande dirigente, apprezzato da chiunque e non solo dal sottoscritto”.
Una retrocessione della Reggina, e un conseguente fallimento, sarebbero una batosta non solo dal punto di vista sportivo, ma anche sociale: “Mi auguro che questo non avvenga, e spero che i calciatori diano il massimo per cercare di mantenere la categoria. Una retrocessione equivarrebbe a una tragedia. Ed è così per tutti, a meno che la squadra in questione non sia una piccola realtà affacciatasi per la prima volta in Serie B. Ma non è il caso della Reggina. E’ da vent’anni che questa squadra è presente o in Serie A o in B: la gente, che già vedo maggiormente distaccata in realtà diverse da quella calabrese, è disabituata a categorie che forse non competono più alla Reggina. È dura, e quest’anno mi sarei aspettato il rilancio. Domani non posso dire per chi tiferò, perché Reggina e Modena, al pari del Crotone, sono le squadre che mi hanno dato di più, e nelle città che esse rappresentano mi sono sentito amato. Mi auguro che mister Gagliardi, che ha abituato Reggio ai miracoli, possa ripetere l’impresa della stagione ’95-’96. Al tecnico voglio dire che gli ho voluto bene e gliene voglio ancora, come dieci anni fa”.
Una promozione dalla C1 alla B ha consegnato il nome di Pasino alle cronache eterne della storia amaranto. “Fu una cavalcata stupenda. Arrivare primi in C è difficilissimo, noi ci riuscimmo con dieci punti di vantaggio sull’Avellino. Quella squadra aveva qualità di gruppo, che andavano oltre il valore tecnico di ogni singolo elemento della rosa. Fu il mio primo vero successo da calciatore. Eravamo uomini veri, lottavamo con gli attributi per dare orgoglio a una piazza che spingeva di settimana in settimana. Avevamo fame e ci nutrivamo della voglia dei tifosi. Potevamo contare poi su un grandissimo attaccante come Aglietti, che si mise in mostra per continuità e bravura. Io, personalmente, ricordo il mio gol a Gualdo, anche se poi con la Reggina ne realizzai di belli anche contro Empoli e Genoa”.
Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
Commenti