Dove eravamo rimasti? il terremoto a Varese, che aveva causato l’allontanamento di Gautieri dalla panchina e di Milanese dal ruolo di direttore sportivo, aveva chiuso la ventinovesima giornata. La trentesima riparte proprio dalla squadra del centro lombardo, con i biancorossi che renderanno visita al Trapani, dopo aver affidato le chiavi dello spogliatoio nuovamente a Sottili, allontanato il 26 novembre scorso proprio in luogo di Gautieri. E la strada si mette subito in salita: nell’anticipo delle 19, infatti, il tecnico dovrà rinunciare a Pavoletti, Cristiano e Bastianoni per i rispettivi problemi fisici, oltre che a Rea, squalificato. Si archivierà il 4-3-3 per tornare al 4-4-2, con Bjelanovic pronto a caricarsi sulle spalle il peso dell’attacco. Boscaglia, dalla sua, dovrà fare a meno di tre squalificati: inutilizzabili Nordi, Pagliarulo e Nizzetto, oltre che Caccetta, infortunato. Recupera, invece, Terlizzi.
Alle 21 si giocherà il secondo anticipo di giornata, che metterà di fronte Avellino e Siena. Riflettori a piena potenza sul Partenio dopo il match dell’andata, passato alla cronaca per un rivedibile arbitraggio di Chiffi. Rastelli, dopo qualche settimana di stop, ritrova Zappacosta. Probabile, con il rientro dell’esterno, un ritorno al 3-5-2, dettato anche dalle contemporanee assenze di Bittante e, forse, Castaldo. Beretta, invece, dovrà fare a meno di Belmonte, Matheu, Spinazzola e Plasmati. Pronto Fabbrini dal primo.
Uno dei match più attesi del sabato è Pescara-Palermo. Serse Cosmi ritrova il suo passato, e quel Maurizio Zamparini che non si fece grossi problemi a esonerarlo nel 2011, dopo sole quattro partite. Con il tecnico umbro il Pescara si è trasformato, e con tredici gare a disposizione i sogni play-off non sono archiviati.
Seconda contro penultima, testacoda –con insidie – per l’Empoli. Gli uomini di Sarri, privi di Tavano, ospiteranno la Reggina, pronta a salutare la duecentesima panchina di mister Gagliardi. Poco da festeggiare, però: la classifica non fa dormire sonni tranquilli.
Dopo il pareggio dell’andata, il Lanciano ritrova le Fere. Al Liberati di Terni Baroni saluta il rientro di capitan Mammarella, ma dovrà fare a meno per squalifica di De Col. Difficile anche il recupero di Piccolo, appiedato da fastidi muscolari. In mezzo, potrebbe tornare dal primo minuto Minotti. Tesser dovrà fare i conti con il disco rosso per Miglietta.
Il Latina, dopo la sconfitta beffa per mano del Trapani, rende visita al Modena. Tra le fila dei canarini non ci saranno Signori, Zoboli e Salifu, ma rientra Rizzo. Il Latina, proprio ieri, invece, ha fatto i conti con le dimissioni del dg Lemma per impegni personali.
Stessi punti del Latina li ha raccolti fin qui il Crotone. La vittoria nel derby contro la Reggina ha dato linfa nuova ai pitagorici, che ospiteranno un Bari paradossalmente migliorato dopo il fallimento societario. Zanon potrebbe sostituire Sabelli, tra le fila dei galletti.
Dopo due sconfitte consecutive, invece, vuole rialzarsi il Cesena, che ospiterà una Juve Stabia ormai alla deriva di venti avversi. Braglia ha chiesto ai suoi ragazzi di chiudere il campionato con dignità. Il team romagnolo, deferito in settimana, però, ha dalla sua motivazioni importanti e un posto play-off da arpionare.
Di scena a Brescia lo Spezia di Mangia. I padroni di casa non segnano e perdono da quattro giornate, la cura Iaconi evidenzia controindicazioni da veleno. Anche i liguri, però, non vincono da quattro giornate (due pareggi) e vogliono ritrovare quella brillantezza smarrita dopo la vittoria casalinga contro il Crotone.
Il Carpi si prepara alla prima di Pillon. L’ex tecnico di Chievo e Reggina incontra il Novara. Riusciranno gli emiliani a passare contro una squadra impegnata nella bagarre retrocessione, dopo le sconfitte contro Reggina e Cittadella?
A proposito di Cittadella, i granata sono pronti a giocarsi punti decisivi nel derby contro il Padova, ma dovranno fare a meno di Surraco e Coralli. Gli uomini di Serena, invece, dopo la vittoria contro il Varese, devono ricercare una continuità che dia la speranza, quantomeno, di giocare i play-out. Che non è proprio il massimo della vita.
Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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