Emozioni, quattro gol e nervi a fior di pelle: il posticipo del Longhi Bovetto, finisce senza vincitori
RAVAGNESE GBI-VALLATA SANT’AGATA 2-2
Ravgnese Gbi: Ienuso, Sapone, Pirrello,Belluno, Buonarrigo, Alati (dal 7′ st. Falcomatà), Gotta (dal 36′ st. Pulitanò), Surace A., Ioculano,Lombardo, Simone (dal 13′ st. Caccamo F.). A disposizione: Lubrano, Bentivoglio, Caccamo G., Natale.Allenatore: Surace
Vallata Sant’Agata: Nicolò, Surace G. (dal 20′ st. Zema), Errigo, Falduto, Aitollo, Celibato, Cutrupi (dal 36′ Praticò), Fallanca (dal 1′ st. Callea), Gruttello, Pennestrì, Denisi. A disposizione: Morabito, Stillitano, Cuzzola, Surace V.Allenatore:Greco
Arbitro: Nesci di Vibo Valentia
Marcatori: 3′ pt. Denisi (VSA), 12′ pt. Simone (GBI), 25′ st. Ioculano (GBI), 35′ st. Pennestrì (VSA).
Note- pomeriggio ventilato, presenti circa un centinaio di spettatori; ammoniti: Sapone (GBI), Buonarrigo (GBI), Ioculano (GBI), Lombardo (GBI), Falduto (VSG), Aitollo (VSG), Denisi (VSG). Espulso Buonarrigo (GBI) per doppia ammonizione.Calci d’angolo: 7-1. Recupero: 1′ pt.; 9′ st.
Finisce in parità, la sfida del Longhi Bovetto tra Ravagnese Gbi e Vallata Sant’Agata. Una partita ricca di emozioni, rovinata nel finale da un autentico parapiglia tra le due squadre, panchine comprese, che di certo non ha rappresentato uno spettacolo edificante.
Ma veniamo al calcio giocato. Dopo soli 3 minuti, gli ospiti passano in vantaggio. Su una punizione dalla sinistra, Denisi è il più lesto di tutti, ed infila in mischia l’incolpevole Ienuso. Poco dopo, la Vallata potrebbe andare sullo 0-2, ma l’arbitro sorvola su un fallo abbastanza netto commesso ai danni di Cutrupi nell’area di rigore del Gbi (il numero sette ospite si era incuneato tra le maglie della difesa gialloblù, sfruttando il lungo rinvio di Nicolò). Al 25′, i padroni di casa trovano il pareggio. Falduto non riesce a spazzar via un pallone che sembrava innocuo, rendendolo preda di Simone: l’attaccante non si fa pregare, trovando la giusta traiettoria all’angolino sinistro, complice un Nicolò apparso colpevolmente in riltardo. Tra il 26′ ed il 30′, la compagine di Greco sfiora il nuovo vantaggio. Prima Cutrupi calcia fuori in beata solitudine, non sfruttando così il grossolano errore in disimpegno di Pirrello, e poi Ienuso salva in qualche modo su Putortì. Riguardo questa seconda occasione, va detto che i dubbi sono parecchi, in quanto la respinta del portiere locale sembra avvenire oltre la fatidica linea bianca. Ultima opportunità del primo tempo di marca gbi, nuova azione di rimessa orchestrata da Alessandro Surace, abile ne fiondarsi lungo l’out sinistro, mettendo al centro un traversone su cui si fionda Ioculano, autore di una pregevole esecuzione tecnica al volo, con pallone tuttavia che colpisce l’esterno della rete.
La ripresa, è contrassegnata sia dalle buone trame dell’undici di Surace che dal nervosismo generale sopra menzionato Il Gbi timbra il 2-1 al 25′, quando .Gotta scodella al centro un cross , che trova capitan Ioculano pronto a trafiggere l’estremo difensore avversario grazie ad un preciso rasoterra. I padroni di casa esplodono di felicità, l’autore del sorpasso viene sommerso dagli abbracci di compagni e dirigenti.Alla mezz’ora, dopo un contrasto tra Buonarrigo e Falduto, si scatena un autentico parapiglia, al termine del quale il direttore i gara sanziona col giallo entrambi i calciatori: il provvedimento è più pesante per il numero 5 del Gbi, il quale finisce sotto la doccia essendo già stato ammonito. La Vallata approfitta della superiorità numerica, ed al 35′ trova il definitivo 2-2: pennellata dalla fascia sinistra targata Falduto, sponda aerea di Zema al centro e comoda zampata vincente di Pennestrì. Raggunto sul più bello, il Gbi prova gli ultimi, disperati assalti. Il protagonista è Belluno, che al 39′ chiama Nicolò ad un superlativo intervento su piazzato, ed al 44′ fallisce l’appuntamento aereo su un invitante pallone proveniente dalla sinistra. Allo scadere dei 4′ di recupero, l’ennesima rissa in area della Vallata costringe il sig. Nesci a prolungare ulteriormente le ostilià, prima di poter emettere il triplice fischio di chiusura.
Pasquale Imbalzano
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