Un sapore nuovo. Inconfondibile. Dopo tanti anni di battaglie nelle ritrovie, il Crotone respira la brezza d’alta classifica. Il derby della Calabria evoca bei ricordi a Pietro De Giorgio, esterno classe ’83. Per lui, cosentino nato a Praia Mare, il confronto regionale è doppio. Come la voglia di bissare la rete realizzata al Granillo nello scorso campionato…: “Dispiace solo che non sia bastata per ottenere i tre punti (di Comi la rete del definitivo 1 a 1, ndr) stavolta spero sia cosi, sarebbe il derby ideale. Quanto alla scorsa stagione ricordo con un pizzico di rimpianto il palo di Eramo nel finale, alla fine però il pareggio è stato il risultato più giusto, la Reggina dopo aver sofferto nel primo tempo ha giocato un’ottima ripresa”. Il Crotone è senza dubbio tra le sorprese più liete del campionato, l’ultima vittoria sul Cittadella ha avvicinato i pitagorici al podio cadetto. Messo al sicuro l’obiettivo salvezza, adesso è arrivato il momento di osare: “Dopo diverse stagioni nelle zone calde della classifica, vogliamo goderci questo bel momento. Non fissiamo nuovi obiettivi, l’importante è continuare a divertirsi attraverso un gioco gradevole e propositivo“.
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Dopo tre campionati vissuti quasi sempre da titolare, De Giorgio continua a essere un punto di riferimento nella formazione pitagorica, anche se le scelte iniziali di Drago spesso non lo coinvolgono: “Non importa, mi sento ugualmente titolare. Dall’inizio o a partita in corsa l’importante è riuscire a dare il proprio contributo, rispetto le scelte del mister. Chi gioca evidentemente è più bravo di me, quest’anno in organico ci sono diversi giovani di valore”. La meglio gioventù è in casa del Crotone, consuetudine che parte da lontano sino ad arrivare ai giorni nostri. Bernardeschi è Dezi in vetrina, l’esterno classe ’83 però ricorda altri compagni in rampa di lancio: “Crisetig è uno splendido centrocampista, giocherà senza dubbio per diversi anni in serie A. Oltre a Bernardeschi e Dezi ci sono anche Gomis, Mazzotta, Cataldi ed altri giovani di qualità , poi non bisogna dimenticare che ci siamo anche noi vecchietti (sorride, ndr)”.
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Il prossimo derby tra Reggina e Crotone vive di un rovescio della medaglia. Stavolta le pressioni saranno tutte amaranto, mentre i pitagorici vogliono continuare a sognare: “Conosco bene la tensione che c’è in una squadra quando lotta per la salvezza, a volte mantenere la concentrazione per 95 minuti non basta. Sabato toccherà alla Reggina giocare un derby con la pressione addosso, noi invece viviamo sulle ali dell’entusiasmo e vogliamo far influire questa maggiore tranquillità “.
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pa.rom. – rnp
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