Signorilità e competenza. Gabriele Martino è uno di quei nomi che si legano indissolubilmente alla centenaria storia della Reggina. L’ex direttore di tante vittorie ricopre attualmente il principale ruolo gestionale a Barletta, in Prima Divisione. Evidenti le difficoltà nel fare calcio in Lega Pro, la crisi strangola idee e programmi: “Alla base ci dev’essere il progetto”, risponde Martino. “Sconsiglierei di intraprendere ruoli gestionali nel calcio a coloro che non si sanno avvalere di progetti che permettano di pianificare senza frenesie. Introiti, soprattutto in Lega Pro, non ce ne sono, ma è sorprendente quante poche siano le realtà che si muovono su obiettivi pianificati. Ci deve essere una progettualità che vada a medio-lungo termine. Alla base di ciò ci dovrebbe essere un disegno, e lavorare per gradi affinché quest’ultimo si realizzi. In questo modo fare calcio a determinate latitudini diventerebbe meno impossibile. Ripeto, molti pensano di poter vincere senza la dovuta pianificazione. Purtroppo non si vince in tanti, e quindi diventa sempre più difficile per chi cerca di anticipare i tempi”.
Muoversi senza grossi capitali è diventata ormai prerogativa di realtà più importanti, la Lega Pro diventa inevitabilmente fucina di talenti: “I costi di un calciatore di Lega Pro sono ovviamente minori, e in molti si possono confrontare con il campionato di Serie B. Il sabato guardo sempre partite di categorie superiori, e penso che il tasso tecnico permetta un facile inserimento. Dal punto di vista squisitamente tattico, in Lega Pro ci sono squadre strutturate bene con calciatori di esperienza e qualità. Mi riferisco al Lecce o al Frosinone, che hanno comunque giovani interessanti. A gennaio anche noi siamo stati vicini a cedere due calciatori in Serie B, sto parlando di Cane e Legras. Nelle ultime settimane abbiamo inserito anche un classe ’98, e credo che per lui il futuro possa riservare soddisfazioni importanti, dato che qualche club di Serie A si è interessato”.
Proprio Legras in estate è stato vicino a vestire la casacca della Reggina, il calciatore ex Montpellier dopo un periodo di prova non fu tesserato: “E’ un giocatore con qualità importanti. È un play dotato di una buona visione tattica e una buona rapidità sia di movimento che di pensiero. Me lo sarei tenuto stretto, soprattutto per le qualità morali che ha mostrato finora. Per il Barletta è una fortuna avere calciatori come lui. È un professionista serio e, sì, merita categorie superiori”.
In prestito tra le fila pugliesi figura Camilleri, di proprietà della Reggina: “Il giudizio che posso dare di Enzo non si discosta di molto da quello che diedi quando lo facemmo esordire con la maglia della Reggina. In questi anni ha avuto delle difficoltà, ma non si indossano le maglie di Chelsea, Juventus e Cagliari per caso. È un giocatore umile che sta evidenziando una gran voglia di riscatto, e gli auguro le migliori fortune”.
Inevitabile toccare l’argomento Reggina: “Il momento è delicato, qualunque mia considerazione potrebbe essere mal interpretata”, glissa Martino. “Mi limito a dire che i miei concittadini e le centinaia di migliaia di tifosi della Reggina nel mondo avrebbero meritato un Centenario ben diverso. Qualche dispensatore di miracoli e qualche pifferaio magico dovrebbero farsi perdonare parecchie cose. Mi auguro col cuore che la Reggina possa mantenere la categoria, con la speranza che qualcuno non continui a vivere l’apparenza senza confrontarsi mai con la realtà”.
Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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