Roba da non dormirci la notte, roba da sbattersi la testa contro il muro e mordersi le mani. Si può sintetizzare così, la pesantissima sconfitta incassata dalla Reggina. Una Reggina ‘doctor Jekyll e mister Hyde’, che nella ripresa è riuscita a distruggere tutto quello che di buono aveva fatto nel primo tempo, crollando alle prime, vere difficoltà . Momenti di follia che sono costati carissimo, e che riportano alla mente scene viste e riviste del girone d’andata, quando le fragilità psicologiche hanno improvvisamente rovinato tutto ciò che di buono si era visto. La lista degli errori collettivi, è tanto lunga quanto evidente. Dalla mancata sostituzione di Barillà ai gol evitabilissimi che hanno portato gli ospiti a riaprire una partita che pareva chiusa, fino all’eccesso di frenesia con cui è stato prestato il fianco al quarto gol di Oduamadi, proprio quando il pari poteva essere accolto col sorriso, visti i risultati dagli altri campi. Un suicidio in tinte amaranto dunque, ma va anche sottolineato un dato che fa ancora sperare: questa Reggina è ancora viva, e lo ha dimostrato anche ieri, al di là degli evidentissimi limiti.
Ma facciamo un passo indietro, andando ad analizzare la ‘conferenza-show’ di mister Gagliardi, che ha finito col fare il giro d’Italia. Gli schemi ed i copioni ci vorrebbero stizziti, vista la ‘ramanzina’ verso la classe giornalistica. E magari pronti anche a toglierci qualche sassolino dalla scarpa, considerando l’esito negativo della partita che lo stesso co-allenatore aveva presentato come “l’appuntamento del Centenario”. Ed invece, la sfuriata di Franco Gagliardi la condividiamo. La condividiamo perchè è figlia di uno sfogo appassionato. E’ un urlo di chi vorrebbe smuovere il mondo e dare la sveglia ad un ambiente intorpidito. Già , l’ambiente. Quello che ruota intorno alla Reggina, è diventato una polveriera piena di veleno e cattiverie gratuite. Un ambiente nel quale non si trasmettono più messaggi positivi. Addetti ai lavori, giornalisti, calciatori, allenatori, dirigenti: ogni settimana c’è qualcuno da attaccare, da mettere disperatamente in cattiva luce. E’ così, che si pensa di dimostrare il proprio valore, è così che si vuole dimostrare di essere depositari della verità . La Reggina si sta giocando la vita? Chissenefrega! L’importante è continuare a parlare male di qualcuno, a costo di inventarsi “Dio che non è Dio”.L’importante è gettare fango, su chiunque non faccia parte del ‘proprio orticello’. Ma perchè questa cultura dell’odio? Ce lo siamo chiesti più volte, francamente non siamo mai riusciti a darci una spiegazione precisa. Caccia alle streghe, nemici immaginari, complotti: costruire, confrontarsi, fare opinione, sono concetti che non esistono più. In questo ambiente, non ci riconosciamo.
E’ adesso, che noi sosteniamo Franco Gagliardi. E sapete perchè? Perchè stiamo vedendo un uomo di 60 anni e passa, sputare sangue per i colori che tanto amiamo e che abbiamo sempre messo sopra ogni cosa. Perchè lo abbiamo visto commuoversi, al termine della conferenza stampa di venerdì. E queste sono cose che ai nostri occhi fanno la differenza. Che vengono prima di una mancata sostituzione, di una scelta che si rivela errata e finisce col costare carissimo. Esaltarsi ed applaudire dopo le vittorie con Bari e Lanciano, era troppo facile. Troppo comodo. Se questo gruppo continuerà a lottare, ci troverà al suo fianco. Noi che siamo (e lo saremo sempre) amici ed estimatori di Atzori, Dionigi e di tutti quelli che hanno messo in campo valori tecnici ed umani, difendendo la nostra maglia. Noi che proviamo sempre a tendere una mano, quando la barca sta affondando. Quando invece c’è da far festa e dar vita a caroselli, lasciamo che siano gli altri a prendersi la scena. Noi che facciamo del diritto/dovere di opinione una voce libera e pulita, senza mai permetterci di denigrare senza motivo il pensiero ed il lavoro degli altri.
La strada si è fatta di nuovo difficilissima, e la Reggina, se qualcuno ancora non lo avesse capito, rischia seriamente qualcosa di molto più grave di una retrocessione in Lega Pro. E’ adesso che bisogna provare il tutto per tutto, perchè domani potrebbe essere troppo tardi…
Ferdinando Ielasi-reggionelpallone.it
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Â
Commenti