Sono gli attimi i dettagli che sfuggono al tempo per cristallizzarsi nell’incancellabile. Gianluca Savoldi è un nome legato a doppio filo alla centenaria storia della Reggina. Un momento su tutti: Leon alza la testa, inventa una sventagliata che filtra tra le maglie della difesa avversaria, e l’attaccante è lì pronto a giustiziare il nemico. Cronache di una domenica indimenticabile al San Paolo, la Reggina stacca un ticket preziosissimo pareggiando col Napoli, bypassando praticamente la Serie A.
Che fine ha fatto l’eroe di quella domenica? Lontano dal calcio, Savoldi cura interessi ben diversi: “Vivo ormai a Bergamo”, racconta a Rnp. “Posso dire di fare il papà a tempo pieno, e in più ho avviato un’attività nell’ambito della ristorazione. Diciamo che dopo aver girato tanto, lo zingaro ha posto le basi per il futuro (sorride, ndr). Il calcio lo seguo poco, sono sincero”. Anni intensi a Reggio, ma in pochi ricordano il contributo che l’attaccante diede alla Reggina anche nella stagione 2002-2003. La corsa alla salvezza partì dai suoi gol contro Piacenza e Bologna, in un momento di contestazione per la squadra: “Sono felice e convinto di aver dato il mio piccolo grande contributo in una stagione bellissima. Quell’anno, dopo la promozione, cambiammo molto sia in estate che in inverno. Ma il gruppo riuscì ad amalgamarsi subito, ed eravamo davvero una famiglia. Proprio oggi ho sentito Falsini, era spesso il mio compagno di stanza. Abbiamo parlato dello stress che ci ha condotto alla salvezza, che poi fu una liberazione”.
Un anno prima, l’annata migliore per l’attaccante nativo di Bologna. E il gol al San Paolo fu l’apice: “Ci davano per morti, avevamo tutti un’adrenalina pazzesca. A parlarne, sembra di rivivere tutto oggi. Fu una tappa cruciale, abbiamo ucciso una corazzata che poi non si sarebbe più ripresa. Sono davvero ricordi splendidi. Due anni che non si possono dimenticare, finiti con risultati sportivi incredibili. La maglietta di Napoli la indossai solo quella volta, non era nulla di preparato da settimane. E fu qualcosa di significativo, era davvero un gol importantissimo. Avevamo fatto tredici…”.
Fiuto del gol e tecnica indiscutibile, caratteristiche legate però a un carattere da leader. Napoli nel destino, un girone prima la presa di posizione nei confronti di Cozza, fischiato dalla tifoseria al momento della sostituzione con Leon. Due gol, ma senza esultanza, rifiutando addirittura l’abbraccio dai compagni: “Non fu un gesto polemico contro la tifoseria, ci mancherebbe. Ero molto vicino a Ciccio, e in più era da qualche partita che non riuscivo a far gol, quindi fu una liberazione. Cozza, come me, è una persona sensibile, in quel momento per noi furono pugnalate. Ma ci sta che comunque una tifoseria esponga il primo pensiero. Negli anni hanno dimostrato vicinanza, sono stati sempre esemplari nei nostri confronti. Peccato non essere vicino Reggio. Ho lasciato tanti amici in riva allo Stretto che vorrei rincontrare, ma gli impegni sono tanti. Mi piacerebbe staccare la spina e fare quattro chiacchiere dopo una colazione in Via Marina…”.
Tre gol in due partite e il gesto del silenzio. E due anni dopo la firma col Napoli: “Eh, non se l’erano scordata (sorride, ndr). Non mi hanno accolto bene, fu un anno difficile nel complesso. È stato costruito uno squadrone, ma mancava qualcosa e, di fatti, si arrivò al fallimento”.
Momenti differenti, l’esaltazione del passato sembra una fotografia sbiadita guardando la Reggina degli ultimi anni: “Continuo a seguire la squadra, ovviamente. Sono un tifoso e soffro con lei. Leggo commenti su facebook e mi piace sentire che nelle ultime settimane sta facendo bene. Non è retorica la mia, ma a Reggio quegli anni furono splendidi perché tutte le componenti erano legate tra loro come una famiglia. Una di queste era la tifoseria. L’anno della retrocessione, in B furono sottoscritti tantissimi abbonamenti, e lo stadio era sempre pieno. Capisco la delusione, ma spero che i tifosi stiano vicini alla squadra proprio in questi momenti. Lo dico perché so che la gente di Reggio ne è capace…”.
Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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