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Da ex, al Granillo, c’è già stato. Non ci sarà il bis però per Gianmario Comi: dopo il Reggina-Novara dello scorso settembre (terminato 1-1), il centravanti classe 92′ è costretto a saltare il ritorno in Calabria causa un virus influenzale: “Mi dispiace marcare visita, ho provato a recuperare ma l’influenza mi ha debilitato parecchio. Non ho potuto allenarmi con i compagni negli ultimi giorni, ieri sera ho capito che purtroppo avrei saltato la gara con la Reggina”. Voglia matta di riscattare la parentesi negativa vissuta a Novara, poche ma indicative parole servono per intuire il desiderio di voltare pagina: “Non è andata bene, non sempre nel calcio le cose vanno come si pensa. Preferisco concentrarmi sul presente, auguro il meglio ai miei ex compagni”.
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Presa la decisione di lasciare la formazione piemontese, è arrivato il momento delle scelte. Nei giorni delle riflessioni, Comi a RNP ammette che prima della decisione definitiva è stato vicino al ritorno in amaranto…: “Non nego che c’è stata questa possibilità , a Reggio ho lasciato il cuore. Ci ho pensato a lungo, fatto le mie valutazioni e alla fine ho optato per il Lanciano, felice della scelta effettuata”. La ‘sliding doors’ avrebbe potuto avere un nome e cognome, anche in questo caso l’attaccante piemontese non si tira indietro: “Se con Dionigi ancora sulla panchina amaranto sarei tornato alla Reggina ? Probabilmente avrebbe influito sulla mia scelta. Inutile negare che mi lega un rapporto speciale al mister, con lui sono andato in doppia cifra alla mia prima esperienza tra i professionisti”.
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Lanciano la tappa del possibile rilancio, l’impatto con la nuova realtà è stato positivo: “Abbiamo superato il Brescia di misura, sono sceso in campo dal 1′ e il mister mi ha tenuto finchè ne avevo. Non giocavo da tanto, crescerò con il passare delle settimane. Ho tanta voglia di riscattarmi, non voglio fare chiacchiere ma dimostrare in campo il mio valore”. Il girone d’andata parla chiaro, la formazione abruzzese mira alle prime posizioni: “La squadra sta facendo bene, però dobbiamo tenere i piedi per terra. Mister Baroni sta attento a questo aspetto, pretende sempre il massimo e non permette alcuna rilassatezza”.
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pa.rom. – rnp
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