Un traguardo come quello di ieri, non poteva e non doveva passare inosservato. 100 anni d’amore, un secolo di storia tramandato da padre in figlio: valori troppo grandi, per essere sminuiti da una classifica disperata o da un futuro pieno di minacciose nubi. A ricordarci che i colori ed il senso d’appartenenza hanno la prevalenza su tutto, ci ha pensato la Curva Sud, grazie all’idea ‘partorita’ dagli Ultras 1914. Una iniziativa arrivata in un momento delicatissimo per il calcio nostrano, e proprio per questo ancora più bella e ricca di significato.
Come abbiamo detto e ridetto, tra i fondatori di Reggionelpallone ci sono persone che a quella Curva hanno legato gli anni più belli, facendone una palestra di vita. Ieri pomeriggio dunque, molti di noi, con orgoglio ed infinita passione, hanno passato in Curva Sud due ore indimenticabili. I colori stretti al cuore, i vessilli sventolati con la stessa emozione di sempre: no, quanto accaduto ieri pomeriggio allo stadio Granillo, non rappresenta una semplice festa, ma bensì qualcosa di molto più profondo. Ciò che è andato in scena ieri, è un inno alla fierezza, è il ruggito dei leoni, è il coraggio di un ideale. E’ il trionfo della passione popolare, dei sentimenti più puri e genuini. Ed è giusto che a lanciare un messaggio così importante siano stati gli Ultras, sia stata una Curva che anche in un calcio malato e sempre più grigio, non ha mai conosciuto la parola resa, non ha mai conosciuto la parola moda.
Giovani e meno giovani, qualche capello bianco e tanti occhi lucidi. La bandiera dei Warriors ’79. Cori possenti, fuochi d’artiicio, fumogeni e colori. Il tutto, mentre sul prato verde del Granillo si allenava una squadra penultime in classifica. Credeteci, non cambieremmo il pomeriggio di ieri, neanche per il più costoso degli show o per il più sfarzoso degli avvenimenti. Ciò a cui la Sud ha dato vita ieri, non ha veramente prezzo. E dimostra ancora una volta, che intorno a noi tutto può cambiare, tutto forse è già cambiato. Tutto, ma non quella Curva. Tutto, ma non quei ragazzi. Loro sono i figli di un amore pulito, loro sono i custodi del calcio che abbiamo amato fin da bambini. Nessuno, mai, potrà toglierci tutto questo…
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Ferdinando Ielasi-reggionelpallone.it
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