Ennesimo suicidio, ennesimo regalo ai limiti dell’inaccettabile. La Reggina, nel modo più doloroso possibile, perde una partita che era obbligatorio non perdere, rivitalizzando una Ternana che aveva fatto spazientire i suoi stessi tifosi. Gli umbri ringraziano e volano a +8, in riva allo Stretto adesso servirà un autentico miracolo per mantenere la categoria.
SCELTE INIZIALI- Rispetto all’undici anti-Avellino, Atzori propone una sola novità : Rigoni si riprende la maglia da titolare nel cuore del centrocampo, con Maza in panchina e Fischnaller avanzato in attacco a supportare Di Michele. Anche la ‘Ternana dei reggini’ opta per il 3-52, con Toscano che si affida alla consolidata coppia Ceravolo-Antenucci.
RIGONI, PERCHE’? Pronti via, Di Michele si ritrova un pallone simile a quello con cui aveva castigato l’Avellino: stavolta però, la mira è completamente sballata. Il terreno reso pesantissimo dalla pioggia non permette di alzare il ritmo, gli amaranto contengono senza affanni ma soffrono un pò quanto i padroni di casa ‘tagliano il campo’ con lanci lunghi. Al 18′, un tiro-cross di Rigoni rischia di soprendere sia compagni che avversari: la palla sorvola di poco la traversa di Brignoli, rimasto completamente immobile. Sterili all’inverosimile nelle battute iniziali, le ‘fere’ si accendono poco dopo il 20′: Zandrini rischia di combinarla grossa sul tiro senza alcuna pretesa di Carcuro, salvo poi riscattarsi con un gran intervento d’istinto sulla deviazione maldestra di Lucioni. Lo stesso Lucioni, è decisivo al 28′, quando ferma in angolo Antenucci, il quale ormai pregustava la battuta da due passi. La fiammata locale, si esaurisce al 35′, con Ceravolo che si destreggia bene tra le maglie avversarie, prima di concludere a lato di un soffio, alla destra di Zandrini. Come detto all’inizio, questa Reggina è squadra che si fa male da sola. Al 44′ la difesa amaranto viene graziata da Masiello dopo essere andata completamente a vuoto sul traversone di Ceravolo, al 45′ Rigoni commette un errore madornale, calciando alle stelle a mezzo metro da Brignoli, invece di scegliere l’elementare passaggio per uno tra Fischnaller e Di Michele.
LE BELLE STATUINE- Il primo scossone della ripresa, arriva all’11’: Ceravolo tenta nuovamente il gol dell’ex, la girata della punta di Locri finisce sul fondo. La Reggina replica con Fischnaller, che fa tutto da solo prima di calciare a sua volta di poco fuori. I due tecnici corrono ai ripari, con Atzori che leva Di Michele per Gerardi e Toscano che risponde inserendo Litteri (match winner dello scorso anno) al posto di Ceravolo. Al 22′, episodio dubbio in area reggina: il contatto tra Carcuro e Strasser lascia più di un dubbio, Pinzani lascia proseguire. La Ternana non riesce pià a proporre alcuna trama, la Curva di casa inizia a contestare pesantemente i propri beniamini. Proprio nel momento in cui la Reggina sembra poter controllare a proprio piacimento la sfida-salvezza, arriva la doccia gelata. Zandrini non esce su una palla da bloccare ad occhi chiusi, il batti e ribatti favorisce il tocco di Masi: Sbaffo prima controlla sfiorando col braccio e poi rinvia, mentre il direttore di gara all’inizio decide per il rigore, tornando subito dopo sui suoi passi in seguito alla segnalazione del guardalinee, ed accordando così un gol molto dubbio (il pallone non sembrava aver varcato la linea bianca). Sembra il colpo del ko, ed invece Maccariello decide di restituire il favore, anticipando Gerardi sul cross di Rigoni e deviando alle spalle di Brignoli. Il Liberati torna a fischiare sonoramente, Fischnaller sfiora addirittura il colpaccio, costringendo Brignoli alla provvidenziale respinta con i piedi. Proprio mentre il ‘salutare punticino’ sembra agli archivi, allo scadere ecco la nuova follia difensiva. Sul corner di Viola non salta nessuno, per Rispoli è un gioco da ragazzi insaccare di testa. Adesso è davvero finita, con Zandrini che nel recupero decide di smetterla coi regali, sfoderando un gran riflesso su Viola.
f.i.-rnp
Â
Â
Â
Â
Commenti