Colorito e diretto. Gennaro Gattuso non abbandona il suo consueto stile nemmeno in una situazione delicata come quella che lo ha coinvolto nelle ultime ore. L’ex centrocampista del Milan, intervistato da Carlo Pellegatti per ‘Sportmediaset.it’ respinge con forza le accuse piovutegli addosso: “Io voglio chiarire la mia posizione, voglio parlare ai Giudici e spiegare tutto quello che so. Perché se trovano che io ho fatto qualcosa di sbagliato nella mia professione, sono disposto ad andare in piazza e a uccidermi davanti alla gente. Non avrei più il coraggio di guardare in faccia nessuno. E queste cose le dico col cuore”.
Gattuso, reduce dalla breve e sfortunata esperienza sulla panchina del Palermo, spiega come è venuto a conoscenza delle accuse mosse nei suoi confronti: “Mi trovavo a Napoli, sono venuti i poliziotti. Sono andato in Questura, ho firmato alcune carte. Una roba assurda, mi trovo dinanzi a una faccenda incredibile. Io di scommese non so niente, non so come si fa, non mi è mai venuto in testa niente. Spero che la magistratura mi ascolti. In tanti anni di calcio ho cercato di fare tante cose buone, ho costruito la mia cerriera su impegno e sacrificio. ho donato un milione e mezzo di euro a una Fondazione, ho cercato sempre di fare del bene. E poi? Poi vado a vendere le partite? Ma dai, non ha senso, non esiste”.
Ci sono tredici sms di Bazzani, uno dei grandi imputati, diretti a una utenza col suo nome. Gattuso chiarisce di non aver mai avuto rapporti diretti con l’imputato: “Lo conosco, lo conosce mezza serie A. Ma io ho ho mai risposto a Bazzani, non ho mai parlato con lui. Mai parlato con lui. Il mio nome usato per spettacolarizzare un’inchiesta? Non voglio nemmeno pensare a una simile ipotesi, i magistrati fanno il loro lavoro. A me preme soltanto chiarire, subito, la mia posizione”.
rnp
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