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Con civiltà ma estrema chiarezza, Abodi ‘punge’ il Governo riguardo due questioni decisive per il futuro del calcio italiano, ma ancora in stand-by. Il presidente della lega cadetta ha fatto leva sulla tempistica riguardante la legge sugli stadi: “Siamo pienamente consapevoli che le priorità sociali hanno una precedenza assoluta per il Governo e, soprattutto, per la gente che attende risposte e soluzioni. Ma ci sono problemi che possono essere comunque affrontati e risolti, con buona volontà e buonsenso, in tempi brevi. Lo sport italiano ha bisogno da anni di una legge obiettivo che favorisca l’ammodernamento dell’impiantistica di base e di vertice, riducendo le distanze dagli altri Paesi europei che non hanno certamente una sensibilità ambientale peggiore della nostra. Eppure hanno dato dignità alle loro infrastrutture, anche sportive, con un forte sostegno pubblico”.
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Il secondo punto riguarda l’istituto per il credito sportivo, una sorta di banca dello sport: “È quasi un anno che attende l’approvazione dello statuto che gli restituisca la piena operatività della quale hanno bisogno l’Istituto stesso, ma ancor di più società , leghe e federazioni. Il rinnovo degli organi dell’Istituto è un tema importante, ma non ci appassiona se non è strettamente collegato allo sviluppo della banca. È possibile far passare settimane per un decreto interministeriale che risolverebbe il problema? Anche in questi due casi vale una regola semplice da comprendere e dimostrare: il costo del non fare è decisamente superiore rispetto a quello del fare. Questo Governo nel quale riponiamo ancora piena fiducia ha la possibilità di dimostrarlo, ma è arrivato il tempo di passare dagli auspici ai fatti”.
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