La Reggina saluta la Coppa Italia edizione 2013/2014, al termine di una gara che contava davvero poco. Ad un primo tempo che ha lasciato sensazioni positive, ha fatto da contraltare una ripresa in cui le maglie amaranto si sono ‘allargate’ eccessivamente, evidenziando le amnesie del settore difensivo e lasciando spazio al maggior tasso tecnico degli avversari.
SCELTE INIZIALI- Nel giorno che lo vede tornare sulla panchina della compagine dello Stretto, mister Atzori schiera parecchi titolari, proponendo un assetto sbarazzino, che vede in Cocco il vero terminale d’attacco. Ampio turn-over invece, per Eugenio Corini, il quale si affida al classico 4-4-2 e ad eccezione di Paloschi dà spazio a tutte le seconde linee.
BELLA REAZIONE- I clivensi passano al primo vero affondo. Corre il 15′ quando Ipsa e Benassi concedono il lasciapassare ad Acosty, prima che lo stesso portiere reggino frani addosso all’esterno ghanese. Il seguente penalty, è trasformato da Paloschi. Dieci minuti più tardi, arriva il bis veneto. Il duo Acosty-Paloschi si fa beffe di un distratto Adejo, il centravanti scuola Milan conclude con un diagonale che non da scampo a Benassi. Colpita a freddo, la Reggina si accende e reagisce. Nello spazio di 4 minuti, ci provano Dall’Oglio con una gran sventola su punizione e Sbaffo con un’improvvisa stoccata dalla distanza, ma nel primo caso la sfera sbatte sul palo, e nel secondo Silvestri è molto bravo a rifugiarsi in corner. Al 36′ però, il portiere gialloblù nulla può sull’inserimento vincente di Gentili, il quale sfrutta un calcio d’angolo e sorprende una difesa avversaria decisamente distratta, infilando il 2-1 da due passi. Trovato il gol, la compagine dello Stretto esibisce un possesso palla piacevole e fluido, andando al riposo col discorso qualificazione ancora aperto.
TROPPO CHIEVO…In avvio di ripresa, la sfida si chiude nello spazio di un minuto. Siamo al 4′ quando Cocco fallisce malamente la doppia rimonta, calciando nel peggiore dei modi da ottima posizione, dopo un irresistibile ‘sfondamento’ di Maicon sulla destra. Di tutt’altra efficacia la conclusione di Ardegmani (‘orfano’ di Paloschi, sostituito negli spogliatoi con Improta), che sul rapido capovolgimento di fronte locale, lascia partire un destro chirurgico all’ingresso dell’area amaranto, sul quale Benassi non può nulla. La Reggina perde smalto, la testa comincia ad andare al campionato. Al 13′ Gentili rischia l’autogol su un invito di Acosty per Ardemagni, ma la sua deviazione si stampa sul palo. Sul versante reggino entra Maza per Fischnaller, lo spagnolo va a posizionarsi sulla trequarti. Il match cala di toni e contenuti, salvo riaccendersi nel finale. Al 28′, gli amaranto potrebbero tornare a sperare, ma il direttore di gara sorvola su un contatto più che sospetto tra Pamic e Cocco. Dalla speranza al ‘game over’, il passo è breve: Sestu salta in velocità Foglio, e da sinistra serve al giovane Da Silva un pallone che chiede solo di essere buttato dentro. Poco dopo, mister Atzori viene allontanato anzitempo per proteste. I titoli di coda, registrano un clamoroso gol fallito dal neo entrato Di Michele a mezzo metro da Silvestri, oltre al pregevole tiro dalla distanza di Rigoni che si perde di pochissimo sul fondo.
Una sconfitta che di sicuro poteva essere meno pesante, ma che va accolta senza nessun ‘dolore’. Al Rigamonti invece, deve essere tutta un’altra storia…
fer.iel.-rnp
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