Quando si tratta di riannodare i fili del passato, la memoria può giocare brutti scherzi. Difficile però dimenticare le scommese perse, anche ventitrè anni dopo. Reggina-Padova evoca in Fulvio Simonini ricordi ben precisi…: “Era la stagione 1989-90. Alla vigilia della partita feci una scommessa con Ottoni, giocatore del Padova e mio amico. Io puntai sull’1, lui sul 2, in palio c’era una cena al ristorante. Galderisi decise la sfida, a me toccò pagare il conto. Purtroppo non andò meglio un anno più tardi. I veneti vinsero con identico risultato, grazie alla rete di Putelli”.
Il calcio inghiottisce rivoluzioni in un lampo. Intervenuto a RNP circa tre settimane fa, Simonini si era espresso sul momento difficile della Reggina. Poche settimane più tardi gli amaranto hanno un allenatore e una società nuova di zecca. Simonini saluta con affetto la presidenza Foti…: “Lillo Foti è stato un grande presidente, il mio trasferimento alla Reggina si è concretizzato per merito suo. Si tratta di un dirigente esperto e capace, ha dato tanto alla città , facendole assaporare per diversi anni la serie A. Mi è dispiaciuto parecchio leggere delle sue dimissioni, se ha preso questa decisione avrà avuto le sue ragioni”.
Relativamente al cambio di panchina, l’ex attaccante amaranto chiarisce: “I primi a pagare sono sempre gli allenatori, sinceramente però non so fino a che punto Atzori fosse responsabile della difficile situazione in classifica. I primi risultati ottenuti da Castori confermano una tendenza negativa, forse il problema è legato alla squadra. L’organico sta rendendo meno del previsto, probabilmente le aspettative erano eccessive. Quanto alla risposta di Atzori alle dichiarazione di Foti, credo ci sia stato un doppio errore. Il presidente non doveva caricare di aspettative eccessive l’ambiente, l’ex tecnico amaranto però forse avrebbe dovuto evitare di prendere pubblicamente le distanze, in questo modo si è creata una scollatura”.
Passato, presente e futuro. Reggina e Padova tra due giorni si affronteranno al Granillo, c’è da sfatare un tabù. Arriveranno i primi punti di Castori sulla panchina amaranto o il primo sorriso veneto lontano da casa? Simonini si schiera in mezzo: “Si tratta di due squadre malate,  alle prese con un avvio di campionato negativo. Sono legato ad entrambe le società , tifo per un pareggio cosi non dovrò dispiacermi per la sconfitta di una o dell’altra”. Uno spogliatoio unito spesso fa la differenza, compattarlo e trascinarlo spetta agli uomini di esperienza: “Nella mia carriera solo in un’occasione mi è capitato di avere un gruppo sfaldato, la differenza si è avvertita in modo sensibile. Colpe per il mancato feeling? Vanno sempre ripartite in modo uguale tra società , allenatore e squadra. In casa amaranto spetta ai giocatori più esperti e rappresentativi dare il buon esempio e far capire ai compagni che bisogna anteporre gli interessi di squadra rispetto a quelli personali”.
pa.rom. – rnp
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