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Un’altra serataccia al ‘Granillo’. Un’altra sconfitta per una Reggina senza gioco né mordente. Il Pescara fa la voce grossa, trovando tre punti importanti per risollevare le sorti del proprio campionato e quelle del tecnico Marino.
ESORDI ED EX- Esordio per Castori e Sbaffo tra le fila della Reggina. Il neotecnico amaranto, dispone i suoi con il 4-3-1-2. Marino invece opta per il suo classico 3-4-3 dove vengono e schierati tutti e tre gli ex amaranto, Belardi, Rizzo e Ragusa.
EPISODIO FORTUNOSO- Succede poco, pochissimo in avvio di gara. Lucioni devia in angolo la conclusione di Maniero da fuori area, mentre Belardi, dall’altra parte, deve smanacciare in corner la deviazione di testa di Zauri successiva alla punizione di Di Michele. Quest’ultimo, al 18’, nella ripartenza amaranto prova il tiro da posizione centrale, con sfera che termina sul fondo. A dire il vero, si sarebbe anche potuto provare l’assist verso Sbaffo alla sua destra. Ospiti che fanno la gara e Reggina che cerca il momento opportuno per ripartire. La maggiore mole di gioco prodotta, porta Balzano a crossare per Maniero, la cui girata di testa termina fuori non di molto al 28’. Anche Politano e Rossi ci provano poco più tardi, ma le due conclusioni dalla distanza non creano preoccupazioni a Benassi. Reggina inaspettatamente in vantaggio al minuto 36, con un episodio fortunoso. La storia si ripete, dopo quanto accaduto nell’annata 1998-1999. Dopo Lambertini e Cannarsa, anche Schiavi realizza un gol nella porta sbagliata, infilando di testa Belardi, nel tentativo di ribattere il cross di Di Michele. Risposta immediata dell’undici di Marino, che si affida ancora alla conclusione da lontano: Rizzo chiama alla parata a terra, Benassi. La prima frazione non regala ulteriori sussulti e dopo un minuto di recupero, Nasca manda tutti negli spogliatoi.
9 MINUTI DA INCUBO- Al rientro dagli spogliatoi, Bocchetti prende il posto di Cosic. Subito Zauri, dopo un calcio d’angolo, tenta la soluzione di potenza ma è ancora attento Benassi. Pescara che però sembra maggiormente determinato a rientrare in partita e viene premiato al minuto numero 8. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Sbaffo interviene con un braccio. Dopo un attimo di consultazione con il suo collaboratore, Nasca assegna il tiro dal dischetto ed ammonisce l’ex Ascoli. Maniero trasforma dal dischetto, realizzando di potenza alla destra di Benassi che intuisce ma non può nulla. Come detto, Pescara decisamente padrone del campo e nonostante l’avvicendamento tra Sbaffo (che chiede scusa ai tifosi per il rigore procurato) e Falco (esordio per lui) i biancoazzurri legittimano il predominio territoriale nel giro di quattro minuti. Bordata da fuori di Politano, leggera deviazione di Ipsa ed è il 2-1. Al 18’ invece, l’ex Ragusa lavora un pallone nel cuore dell’area ed indisturbato cala il tris, senza esultare. Timida reazione locale, con Dall’Oglio che al 22’ non concretizza il cross di Maicon. Dall’altra parte sulla punizione di Rizzo, Maniero manda fuori di testa. La Reggina si riaffaccia nel finale dalle parti di Belardi, con i neo entrati De Rose e Gerardi che danno comunque un qualcosa in più alla squadra. L’ex Cosenza prima calcia sul fondo, mentre poi è ben più pericoloso è il diagonale con il quale chiama alla respinta Belardi e sulla quale si avventano Gerardi e Rigoni che non trovano lo specchio. A 3’ dalla fine però, è proprio Gerardi a riapre il match, realizzando di testa sull’angolo di Di Michele. Quest’ultimo calcia debolissimo poco dopo, fallendo la ghiotta occasione per il clamoroso 3-3. E’ tuttavia l’ultima emozione del match che i calciatori ospiti dedicano al proprio tecnico, mentre gli amaranto escono dal terreno di gioco, sotto i fischi e le contestazioni del pubblico.Â
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Fabrizio Cantarella -reggionelpallone.it-
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