Modena è una delle tante tappe che fecero parte del campionato 1990-91, stagione particolarmente amara in casa amaranto. In panchina Graziani, contro gli emiliani arrivò un pareggio senza reti. Fulvio Simoni era uno dei protagonisti di quella Reggina, costruita per lottare nei quartieri alti e invece alla fine retrocessa: “Fu un anno disgraziato, con Cerantola e la parentesi di Graziani. Eravamo partiti  per vincere il campionato e invece siamo retrocessi, accadimento inspiegabile considerato che la squadra era valida. Difficile trovare spiegazioni, l’insieme di alcune circostanze negative ci condusse in serie C. Quella rimase l”unica retrocessione della mia carriera, doppia amarezza, una macchia che ricordo malvolentieri “.
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La Reggina del Centenario non è stata costruita per vincere il campionato, ma per lottare in zona play-off. Simonini crede sia un obiettivo a portata di mano: “Gli amaranto hanno lasciato qualche punto per strada, ma c’è ancora tutto il tempo per rimediare. L’organico non è paragonabile a quello di Palermo, Siena e Pescara, ma ci sono le qualità per agganciare il settimo o l’ottavo posto. Serve che i giovani seguano l’esempio dei giocatori più validi ed esperti, Di Michele su tutti”. La vittoria sull’Empoli ha ridato certezze ad Atzori, fortemente in discussione prima della sfida con i toscani. L’eventuale esonero secondo Simonini sarebbe stata una scelta sbagliata: “Parto dal presupposto che, a mio parere, un tecnico deve essere sostituito soltanto quando non ha più in mano la squadra. Non mi sembra sia il caso di Atzori, allenatore valido che peraltro conosce bene la piazza e la società . La Reggina è a pochi punti dalla zona play-off, cambiare non avrebbe senso”.
L’ex attaccante amaranto (nella foto durante l’ultima edizione dei premi RNP) vive da qualche anno a Padova, città che spiega bene i paradossi del calcio. “Il Cittadella da anni segue la stessa filosofia, sempre vincente. Le salvezze vengono ottenute con giocatori semi sconosciuti e poi rivenduti. Al Padova invece c’è una società allo sbaraglio. La nuova dirigenza, se possibile, è ancora più incompetente di quella passata. Ma come si fa ad acquistare diciassette giocatori nuovi e non avere in organico un centravanti che assicuri un discreto bottino di reti? Non ci può meravigliare poi se i risultati sono questi”. L’attaccante che manca ai veneti sarebbe potuto essere l’ex amaranto Bonazzoli: “So che aveva chiesto uno stipendio quasi irrisorio, non capisco perchè la nuova società ha deciso di non confermarlo. Non è più un ragazzino ma sarebbe stato utile, invece si è preferito affidarsi ad altri giocatori”.
pa.rom. – rnp
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