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“Dovrò confrontarmi con il tecnico, non ho esonerato nessuno”, aveva dichiarato domenica il presidente Foti. Il terribile ko con il Carpi, aveva lasciato il segno. Gianluca Atzori era in bilico, ma lui, il presidente, nella notte insonne trascorsa non aveva contattato nessun altro allenatore. La novità, adesso, è che Atzori ha ottenuto la fiducia. Si va avanti con lui. Una fiducia a tempo?
Dipende dai risultati. In ogni caso ci domandiamo: se non dovesse esserci il cambio di rotta già da lunedì sera all’Ezio Scida nel derby con il Crotone, tornerebbe di moda nuovamente l’allontanamento del tecnico laziale? A questo punto bisogna usciere dal dubbio: o si ha fiducia in Atzori a 360°, ammettendo che più di un errore è stato commesso nell’allestimento della rosa e attendere la “crescita” dei singoli, oppure essere convinti che i 25 che compongono l’organico abbiano le qualità e caratteristiche di poter aspirare ai playoff, ma è l’allenatore il responsabile perché non li sa sfruttare al meglio. Vivere nell’angoscia dell’esonero comporterebbe costruire ancor di più alibi ai calciatori, i quali a parte i loro limiti tecnici in campo non lottano e non ci mettono quel piglio che la categoria richiede.
Dal summit, certamente, Foti ha ottenuto risposte che lo hanno convinto a proseguire su questo percorso. La società ha chiesto come obiettivo, nell’anno del Centenario, il ritorno in serie A: con promozione diretta o attraverso i playoff. Dopo appena 7 incontri disputati non si può parlare di progetto fallito, con 35 partite in calendario, ma il primo passo da compiere urgentemente è quello di scalare alcune posizioni in classifica allontanandosi dai playout e non rincorrere sempre glia avversari, come è ormai divenuta abitudine negli ultimi tre campionati.
Lorenzo Vitto-RNP
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