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È un naufragio quello della Reggina a Trapani. Sotto ogni punto di vista. Il quattro a zero che i granata siciliani rifilano ai calabresi, è limpido. Ogni allenatore, nel calcio, si assume meriti, demeriti e responsabilità delle scelte. Lo sa bene Gianluca Attori che in Sicilia spiazza tutti con una formazione iniziale che vede Dall’Oglio e Louzada titolari e Strasser e Di Michele seduti in panchina. Scelte coraggiose che, alla fine, non convincono tanto da spingere il tecnico, nell’intervallo, a lasciare sia il brasiliano che il giovane centrocampista nello spogliatoio.
Diavolo di un Trapani E’ una bella realtà quella di Boscaglia. La sua squadra gioca a memoria e da grande. Granata che partono subito in maniera aggressiva con la Reggina che si fa sentire solo con Fischnaller il cui destro è deviato dal portiere locale. E’ il primo ed ultimo acuto della formazione di Atzori. Da quel momento in poi è un delirio siciliano. Djuric ha la testa d’oro: due colpi due gol, al ventesimo su preciso cross di Nizzetto e al 4’ su assist dell’ex Rizzato. E’ una Reggina troppo fragile sugli esterni, statica nella linea centrale della difesa, impalpabile dalla cintola in su se si eccettua qualche accelerazione di Louzada che, seppur senza risultati, almeno ci prova.
Panico e Stop Sulla seconda rete di Djuric Benassi tenta la parata ma sbatte violentemente la testa contro il palo, restando a terra privo di senso. Panico e tanta paura con i sanitari amaranto che chiedono l’ambulanza. Fortunatamente il portiere della Reggina si riprende, e lascia il campo sui suoi piedi: l’ambulanza lo trasporta in Ospedale per accertamenti. In porta ritorna Giovanni Zandrini, al debutto nella sua nuova avventura in riva allo Stretto. Poi si va all’intervallo.
Si cambia L’intervallo serve ad Atzori per rivedere la sua squadra: restano “dentro” Dall’Oglio e Louzada, per Di Michele e il talentino spagnolo Maza. Ma chi si aspetta la reazione degli amaranto è presto svegliato dallo schiaffo siciliano. Il terzo. Lo griffa Pirrone che sfrutta un perfetto schema eseguito dalla formazione di Boscaglia. La conclusione dai sedici metri non lascia scampo a Zandrini. E’ notte fonda per gli amaranto. Inguardabili fino a quel punto, evanescenti in attacco, non pervenuti sulle corsie esterne e davvero molli in mezzo al campo eccezion fatta per un De Rose che anocra una volta sembra essere l’ultimo ad arrendersi.
Tutti a casa La splendida giocata da Di Michele che si stampa sulla traversa non vale il gol e nemmeno punti, serve solo a capire quanto questo tipo di giocatori siano indispensabili per la Reggina. Miguel Angel Maza, ancora indietro di preparazione, fa vedere di avere tante idee e fantasia, ma ancora non basta. Così come non basta la corsa di Foglio e Maicon che in due sole occasioni e a partita già compromessa “si fanno sentire”. Il Trapani cala il poker con Mancosu che piega di testa l’incolpevole Zandrini. E la sconfitta amaranto poteva essere ancor più sonora se la traversa non avesse detto di no alla tripletta di Djuric e subito dopo Mancosu non avesse spedito a lato da buona occasione. E non sarebbe stato troppo per il Trapani, anzi.
Il primo ko stagionale arriva in modo impietoso. Poca roba la Reggina, tanti dubbi e tanti errori, per una squadra che ha certamente parecchia strada davanti per risollevarsi.
Vincenzo Ielacqua
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