Quando la verità sta nel mezzo…di F.Ielasi

{source}
<object width=”550″ height=”120″ data=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” type=”application/x-shockwave-flash”> <param name=”src” value=”dati/media/adv/banner_frascati.swf” /> <param name=”wmode” value=”transparent” /> <param name=”base” value=”/” /> <param name=”name” value=”banner_frascati.swf” /> </object> </p>
{/source}

Ha ragione il Presidente o l’allenatore? La Reggina può lottare nella parte alta della classifica o deve pensare solo alla salvezza? Questo organico è veramente più forte dello scorso anno? Domande che rimbalzano a ritmo frenetico in gran parte dell’ambiente, dopo le dichiarazioni rese mercoledì da mister Atzori ai microfoni di RadioTouring.  “La Reggina non è più forte rispetto alla passata stagione, ci sono dodici squadre meglio attrezzate”, questo il passaggio che ha fatto maggiormente discutere, riguardo l’intervento del tecnico di Collepardo alla radio ufficiale.

Giusto per sgombrare il campo dagli equivoci, per quanto ci riguarda ribadiamo ciò che abbiamo scritto proprio quel giorno: a nostro avviso, questo organico è meglio attrezzato di quello allenato da Dionigi prima e Pillon poi. Ed i presupposti per riaccendere la fantasia del popolo amaranto ci sono. Dunque, sul paragone tra la Reggina del Centenario e quella edizone 2012/2013,  non siamo d’accordo con il mister. Che però ha perfettamente ragione, su tutti gli altri concetti espressi nel corso dell’intervista. Per il modo che abbiamo di vedere il calcio, è su quelli che preferiamo soffermarci. La voglia di tornare a sognare e l’entusiasmo da ricostruire, non significano certo che alla Reggina spetti di diritto un posto nei primi 8 posti della classifica. Le mete importanti, arrivano con il lavoro, con la fatica, con il sacrificio di tutti i giorni. Arrivano senza mai sentirsi fenomeni, ma bensì con la fame e la volontà dei gregari. Arrivano con i fatti, non sulla carta. Arrivano piano piano, giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento. Senza pressioni. Tutti questi principi fondamentali, sottolineati da Atzori mercoledì, li sottoscriviamo in pieno. Perchè se si pensa che la Reggina deve fare un solo boccone degli avversari (magari ripetendo il ritornello dei 9 anni di serie A, che francamente arrivati a questo punto reputo quasi insopportabile…), allora i sogni si tramuteranno in cocenti delusioni. Ed il risveglio sarebbe amarissimo. Atzori queste cose le sa bene, così come ricorderà benissimo gli improvvisi ‘de profundis’ ed i processi che vennero portati avanti 3 anni fa, dopo la sconfitta col Cittadella. In panchina c’era lui, ed alla fine di quel torneo mancavano 7 partite: quasi nessuno, credeva più nei playoff. Lui si, lui continuava a dirsi convinto che avrebbe portato quei ragazzi a giocarsi la serie A. La promessa fu mantenuta, e se non fosse stato per il destino crudele manifestatosi in quel di Novara, chissà come sarebbe finita. Abbiamo fatto questo passo indietro nel tempo, per far capire che oggi il tecnico sta lavorando in due direzioni: da un lato far crescere questo gruppo, dall’altro evitare sbalzi d’umore o attese che potrebbero finire col soffocare questa squadra.

Tornando al presente ed al futuro, sicuramente la Reggina non è da primi posti. Ma può tornare a vincere. Senza precludersi il desiderio di farlo. Restando in tema, il ‘voglio vincere’ del Presidente, pronunciato nella campagna abbonamenti,  trova la nostra totale approvazione. L’importante, è capire che per tornare a vincere bisogna fare tesoro degli errori passati, costruendo. Ecco, il punto è proprio questo: per vincere, bisogna costruire, perchè per vincere c’è bisogno di tempo. A mio modesto avviso, se cominciamo con le ‘fazioni’, con i ‘pro’ e con gli ‘anti’, siamo i primi noi a fare un passo sbagliato…

 

Riportando a Reggio Gianluca Atzori, la Reggina questa estate ha fatto la migliore scelta possibile. E sinceramente, in merito a mercoledì, pur sforzandomi non vedo nessun ‘caso Atzori’ da affrontare. L’unica cosa da affrontare qui, è la Juve Stabia. Pensando che sarà durissima, come tutte le 40 battaglie che ci attendono…

Ferdinando Ielasi-rnp