“Morosini è stato più sfortunato di me”. Ha già trovato conforto e capito il senso della vita Leonardo Pettinari, giocatore che ha dovuto dire addio al calcio per problemi al cuore. Per il compianto Morosini, ex amaranto come lui, la diagnosi purtroppo non è arrivata in tempo: “Grazie alle risonanze magnetiche a cui sono stato sottoposto nell’ultimo anno e mezzo è stata trovata una cicatrice, cioè tessuto adiposo, sul ventricolo sinistro, compatibile con una cardiomiopatia aritmogena. E’ la patologia di cui soffriva pure Morosini, ma nel mio caso resta il dubbio, una diagnosi definitiva non c’è”.
Pettinari, passato dalla Reggina nel 2007, spiega alla ‘Gazzetta dello Sport’ quando sono iniziati i problemi che lo hanno costretto ad interrompere anzitempo la sua carriera: “ Il primo campanello d’allarme l’avevo avuto nel giugno 2011, pochi giorni dopo la vittoria del campionato di B con l’Atalanta. Mi sentivo strano, inspiegabilmente stanco. In ospedale mi hanno trovato le onde T negative, ma dopo una notte in osservazione la situazione si è normalizzata. Sono andato in ritiro e gli esami erano ok. Poi, a novembre, in allenamento, ho avuto un attacco di tachicardia di venti secondi. E pochi mesi dopo, quando ero al Varese, tre in una settimana”.
Il centrocampista classe 86’ ringrazia chi ha contribuito sensibilmente a far si che un’altra tragedia fosse evitata: “Ero terrorizzato, e grazie al dottor Giulio Clerici non sono stati sottovalutati i sintomi. Il medico del club è stato fantastico, ha continuato ad aiutarmi anche quando sono andato via da Varese. Solo la risonanza magnetica ha evidenziato il problema e mi è stata sospesa l’idoneità. Ho fatto ricorso, ma a gennaio 2013 è stato respinto. La risoluzione del contratto con l’Atalanta è stata l’atto conclusivo della mia carriera di calciatore”.
rnp
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