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La notizia data da Giuseppe Cartisano, copresidente del Gallico Catona, fa tirare un grosso sospiro di sollievo sia alla neonata società rossazzurra che alle altre società che intendono utilizzare il Lo Presti di Gallico. L’impianto in questione, a dispetto di quanto reso noto dal Comune, non rientra nell’elenco oggetto delle tariffe esorbitanti, che tanto stanno facendo discutere dirigenti e addetti ai lavori.
Discorso inverso per il Reitano di Catona, impianto che oltre a rientrare nel suddetto elenco, al momento si trova in uno stato di dichiarata inagibilità . Su questo argomento, è intervenuto Nello Violante, altra figura storica del calcio dilettantistico nostrano, che prima di dar vita alla fusione con la Gallicese ha ricoperto per anni il ruolo di Presidente del Catona Calcio. “Nel caso del Reitano- dichiara Violante-, direi che calza a pennello il classico motto secondo il quale oltre al danno si è dato vita alla beffa. E’ vero, giocando al Lo Presti di Gallico è una situazione che non mi tocca più da vicino, ma mi sento in dovere ugualmente di dire la mia. Per anni, in qualità di Presidente del Catona ho chiesto una mano d’aiuto alle varie amministrazioni ed ai politici locali, facendo presente che un campo sportivo colmo di storia e tradizione calcistica, non poteva versare in quello stato disastroso. Come risposta, ho ottenuto tante belle promesse, mai supportare dai fatti. L’essere costretti a chiedere ospitalità agli amici di Villa San Giovanni, ha portato il Catona a subire un doppio danno. Il primo riguarda il paese, che non abbiamo potuto coinvolgere così come avremmo voluto. Il secondo, ancora più grave, è stato di natura economica. Senza giri di parole, ma con dati e numeri alla mano, posso affermare senza timore di smentita che la mancanza di un impianto sportivo tutto nostro ha rappresentato la principale causa di una crisi economica che, se non fosse stato per la fusione con la Gallicese, avrebbe portato irrimediabilmente alla perdita dell’Eccellenza“.
Proseguendo, Violante spiega quale sia invece la beffa. “Nessuno pretende di avere gli impianti gratis, e sono il primo io a dire che gli obblighi verso il Comune vadano ottemperati. Allo stesso modo però, le cifre richieste sono semplicemente improponibili. Chi applica le normative, secondo me dovrebbe anche avere contezza pratica e visiva di quelle che poi sono le situazioni reali. Il Reitano è inagibile, ma se conserva ancora dei margini di recupero il merito è di tutte le società , Catona compresa, che negli anni si sono prodigate a far si che non venisse abbandonato, eseguendo lavori di tasca propria e compiendo sacrifici inimmaginabili. A quelle stesse persone, adesso si chiede prima un campo sportivo a norma, e poi il pagamento di cifre che, ripeto, sono assolutamente impensabili. In un momento economicamente drammatico per tutta la nazione, chi porta ancora avanti il calcio dilettantistico andrebbe incoraggiato, e non affossato...”.
fer.iel.-rnp
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