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Dicevano che l’amore del popolo amaranto per la propria squadra, stava finendo lentamente nel triste cassetto del dimenticatoio. Non era vero. Dicevano che la passione e la voglia di sognare di una tifoseria, erano state irrimediabilmente frenate dal tempo che passa e da qualche delusione di troppo. Non era vero. Dicevano che il Granillo era ormai destinato ad essere una cattedrale nel deserto, tra mugugni e nostalgia. Non era vero. Dicevano che per rivedere uno stadio capace di mettere i brividi a beniamini ed avversari, sino a diventare lo spettacolo nello spettacolo, avremmo dovuto aspettare chissà quanti altri anni. Non era vero.
Dicevano che per emozionarci come il primo giorno in cui abbiamo messo piede su quei gradoni intrisi di storia e batticuore, avremmo dovuto rispolverare vecchie foto o cercare sbiaditi video. Non era vero. Dicevano che in un calcio sempre più frenetico, non avremmo mai più potuto commuoverci vedendo un giocatore calcare il prato verde. Non era vero. Dicevano che il ‘dio pallone’ non lasciava più spazio per i sentimenti forti. Non era vero.
Pensavano che Reggio Calabria, messa ripetutamente in ginocchio nel giro di pochi mesi da eventi di certo non riconducibili al ‘gioco più bello del mondo’, non avrebbe potuto offrire in poco tempo un’immagine così splendente e fiera. Non era vero. Pensavano che i nostri vessilli fossero ormai abbassati, sgualciti, riposti nel passato. Non era vero.
Lo spettacolo di Reggina-Bari, va ben al di là del semplice evento o delle mode. Lo spettacolo di Reggina-Bari è la forza di un popolo, è un qualcosa di magico. E’ una forma di riscatto sociale. E’ la favola che non ti aspetti, è l’emozione che ti travolge. E’ un ruggito fiero, carico di significati. E’ la voglia di urlare “No, non è finita”. E’ la voglia di far capire che siamo in piedi.
Tra pelle d’oca e tante speranze, nel cuore di chi scrive c’è una certezza. Se saremo ancora quelli di venerdì 23 agosto, la Reggina tornerà in serie A. Non importa come e quando, è solo una questione di tempo. Intanto, non resta che dire due parole che valgono più di altre migliaia di discorsi: GRAZIE REGGIO…
ferdinando ielasi-reggionelpallone.it
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