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Il pensiero dei protagonisti, intervenuti subito dopo il fischio finale nella sala stampa dell’ ‘Oreste Granillo’
Alberti (allenatore Bari)- “Per un’ora abbiamo fatto bene, non concedendo niente alla Reggina. Dovevamo essere più propostivi perché possiamo farlo. Il gruppo è giovane e deve accrescere le proprie certezze, attraverso il lavoro. Siamo fiduciosi ed era importante tornare a casa con un risultato positivo anche perché abbiamo una penalizzazione in classifica. Devo fare un plauso ai ragazzi poiché nel finale non era facile mantenere il risultato. Ancora ci manca qualcosa in tema di organico. Si probabilmente ci manca qualcosa in avanti, ma non era neppure facile contro una squadra come la Reggina che ci ha concesso davvero pochissimi spazi. Loro hanno fatto una partita in crescendo e come noi sono incompleti nell’organico. Nonostante questo hanno già un’idea tattica e ripeto, hanno giocato una ottima partita. Sensazioni tornando a Reggio? È grande motivo di soddisfazione sempre per me che ho sia giocato sia allenato. Oggi è stato davvero bello tornarci in questa occasione e ci torno sempre volentieri anche per salutare i tanti amici e conoscenti”.
Atzori (allenatore Reggina)- “Diciamo che nel primo tempo non siamo riusciti ad esprimerci. Non dico che non abbiamo attaccato, anzi, con le tre punte era un messaggio chiaro che volevamo vincere. Sono comunque contento e penso sia stato il miglior secondo tempo fatto fin qui. Continuo la mia tradizione, non riuscendo a vincere all’esordio. A mio giudizio meritavamo di vincere nel computo totale delle occasioni create, con la partita nettamente a nostro favore. Louzada? Non ho remore a far giocare chi merita. Era l’unico che provava a fare la giocata, a rischiare e quando lo fa un classe ’94, bisogna solo applaudire. Sono contentissimo della sua prestazione. All’intervallo gli ho spiegato un piccolo errore tattico che aveva commesso nel primo tempo, ed anche lui ha fatto una grande ripresa. Rigoni al posto di Colucci? Mi dava maggiori garanzie sulla corsa che cercavo. Strasser? Cercavamo un giocatore con la personalità che potesse anche guidare i compagni. Lui è arrivato giovedì ed è in buona condizione fisica. Il pubblico? Torno indietro di qualche anno alla semifinale play-off contro il Novara. Cosa ha determinato questo flusso di gente? La prima ipotesi è da ritrovare nei messaggi mandati alla squadra nelle due partite di Coppa. Altra ipotesi invece è il grande lavoro di pubblicità della società che ha saputo coinvolgere ed incuriosire la città per questo evento”.
Francesco Facchinetti– “Reggio Calabria molto importante per me. La prima data in assoluto che ho fatto con la canzone del capitano. Ho preso un gelato da Cesare e poco dopo ho conosciuto il mio primo fan, Eugenio, che poi dal 2006 ha iniziato a lavorare per me, dopo avere curato per tanto tempo i miei social. È bello ascoltare una curva che ad un mio input inneggia i cori; ho visto stasera il calcio come momento di svago ed aggregazione e qui a Reggio c’è stato un esempio di come dovrebbe essere questo sport. Magari il calcio italiano prendesse esempio da altri per il lato manageriale, cercando di rendere sempre l’occasione della sfida calcistica come una festa. La partita? Senza nulla togliere al Bari ha giocato solo la Reggina. Mi è piaciuto Louzada e quando è entrato Di Michele si è visto ancora di meglio. C’è stata un po’ di sfortuna anche per la Reggina però c’è anche da dire che pareggiare alla prima porta fortuna. Speriamo che accada quello che deve, senza dirlo, per tanti motivi che tutti sanno”.
David Di Michele (attaccante Reggina)- “Il Bari ci ha tolto spazi e non siamo riusciti così veloci da farli allargare e prenderli in contropiede, così come è accaduto nella ripresa dove siamo riusciti a creare occasioni che purtroppo non abbiamo sfruttato. Abbiamo dimostrato di essere squadra con grossi margini di miglioramenti. Sono fiducioso e credo in questa squadra. Ci sono calciatori alle prime armi in B ma che stanno facendo bene. Devono però lavorare e faticare e mantenere certi livelli ed anche noi più grandi, dovremo essere bravi a dargli consigli e rimetterli sulla giusta via quando commettono qualche errore. Condizione? Sono ancora parecchio lontanto visto che è una settimana che lavoro, dopo tre mesi di inattività. Davanti alla porta? Speravo in un rimbalzo più alto ed invece mi è rimasta la sfera sotto la suola. Un po’ di sfortuna e dispiace perché stasera doveva essere una serata speciale. Mi sembrava di essere tornato nel 2002 e dovremo essere bravi a fare si che sia così ogni sabato. Sicuramente abbiamo dimostrato ai tifosi che la mentalità è differente. Nessuno si da mai vinto su ogni pallone e c’è tanto sacrifico ed abnegazione. Anche i tifosi se ne sono accorti ed è anche grazie a loro ed al loro supporto che siamo riusciti a creare quelle occasioni”.
Fabrizio Cantarella -reggionelpallone.it-
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