Ricordi, frammenti di una Reggina che fu. Le due stagioni in amaranto di Gianluca Falsini coincisero con altrettante salvezze nel massimo campionato, diversa la realtà attuale in riva allo Stretto. Salutato il calcio giocato nel 2010, Falsini è passato alla panchina iniziando dalle giovanili. Un anno da allenatore degli Allievi del Verona, in questa stagione l’esperienza con i pari età del Siena. Obiettivo maturare, per provare un giorno il grande salto: “In questi due anni ho maturato un’esperienza importante, formativa. Sto capendo quali sono le mille sfaccettature con le quali un allenatore ha a che fare, ho la possibilità di sperimentare le mie idee. Il salto in una squadra professionistica? Vedremo più in là, al momento mi interessa soltanto crescere in modo graduale e senza troppe pressioni, se arriveranno buone offerte le valuterò con calma”. Falsini osserva da vicino la rimonta del Siena di Iachini e trova analogie con il ‘miracolo’ per eccellenza: “Grandi meriti a mister Iachini, ha dato sicurezza e una nuova mentalità a un gruppo che sembrava spacciato. Non so se la rimonta si completerà, lo spero anche non è semplice. Magari questo Siena ripeterà l’impresa della Reggina di Mazzarri, quella salvezza fu un qualcosa di straordinario”.
Cinquantatré le presenze in amaranto, Falsini conserva un dolce ricordo di quell’esperienza vissuta costantemente sul binario mancino: “Non ho mai trovato un popolo caldo e accogliente come quello di Reggio Calabria, le mie non sono parole di circostanza. Oltre al compiacimento per il calore che ho trovato fuori dal campo, c’è la soddisfazione per quanto ottenuto sportivamente in quei due anni. Nella seconda stagione forse speravamo in qualcosa di più rispetto alla salvezza, ma in ogni caso abbiamo c’entrato l’obiettivo principale”. La Reggina di Dionigi ha messo nel mirino lo stesso obiettivo, anche se si tratta del campionato cadetto. In un calcio dalle tasche semivuote, Falsini applaude alla politica societaria: “Foti è stato chiaro, la Reggina deve autosostenersi attraverso la vendita dei giovani talenti maturati al S.Agata. Dionigi è un tecnico giovane ma bravo, reputo giusta la scelta della società di dargli fiducia nonostante qualche risultato negativo. La salvezza è alla portata della squadra amaranto, manca soltanto la giusta continuità di risultati”. Quale la fonte principale dalla quale attingere il fluido della salvezza? Falsini non ha dubbi: “Di Michele è un giocatore dalle qualità incredibili, grazie alla sua tecnica può giocare tranquillamente altri 2-3 anni con la sigaretta in bocca (ride, ndr). In attacco Dionigi può contare anche su Comi, un giovane molto promettente”.
Pasquale Romano – rnp
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