21 Settembre 1969: è il primo atto di Reggina-Atalanta, sfida che gli orobici non hanno mai vinto. In quell’occasione, si gioca la seconda giornata del torneo cadetto, ed i ragazzi di Galbiati si dividono la posta in palio con quelli di Viciani, pareggiando 2-2 (di Pirola e Toschi i gol reggini).
L’anno dopo, stagione 70-71, il match si disputa in campo neutro, visto che Reggio è in rivolta per riavere il capoluogo di Calabria. A Caserta, la Reggina di Persico e l’Atalanta di Corsini pareggiano nuovamente, stavolta 0-0. Il segno x si interromperà nel terzo atto, datato 73–74: gli amaranto, guidati da Cataldo, superano 1-0 i nerazzurri di Heriberto Herrera, con una rete di Zizzaro.
Dopo essersi perse di vista per ben 25 anni, le due squadre si trovano di nuovo l’una contro l’altra nel 98-99, sempre in B. E’ una sorta di spareggio promozione quello che, a cinque giornate dalla fine, va in scena in un Granillo traboccante di folla (nella foto, la Curva Sud così come si presentava quel giorno). Sulla panchina di casa, al posto dell’esonerato Gustinetti, c’è il ritorno di Bruno Bolchi, già allenatore in riva allo stretto nell’89-90. . La partita si gioca più sul filo dei nervi che su quello del gioco, ed alla fine, a parte un’occasionissima per Possanzini, le emozioni sono davvero poche. Finisce 0-0, con gli animi surriscaldati che porteranno, durante il ritorno negli spogliatoi, ad un acceso battibecco tra Maurizio Poli e l’allora tecnico degli orobici, ovvero Bortolo Mutti.
Doppia sfida, nel 2000-2001. In Coppa Italia, ad Agosto, dalla ruota del Granillo esce uno 0-0 senza emozioni, con la Dea che passerà in seguito il turno, grazie al 2-0 del ritorno. In campionato invece, Colomba e Vavassori fanno sul serio, anche perchè la Reggina, tornata a respirare un pò dopo aver incassato 8 sconfitte di fila, non può proprio fallire. Per centrare la terza vittoria di fila, a Taibi e compagni basta un guizzo al minuto 22: su un lancio di Mamede, Cozza controlla e serve a centro area Dionigi, che di testa infila imparabilmente Pelizzoli per quello che sarà l’1-0 finale. Pure in serie B, il Granillo per l’Atanta rimane un tabù.
Anche nel 2002-2003, i bergamaschi scenderanno in Calabria per due volte. Nella prima occasione, l’avvento di De Canio (subentrato a Mutti, che nel frattempo era passato dalla sponda nerazzurra a quella amaranto) non sta dando i frutti sperati, come testimoniano le sconfitte contro Modena ed Empoli. Vavassori invece naviga in una posizione di classifica molto più tranquilla, ed assapora il primo colpaccio in terra reggina al minuto 34, quando Gautieri incorna un cross di Zauri, e per Belardi non c’è nulla da fare. A rimettere tutto a posto ci pensa Savoldi, che al 12′ della ripresa imita Gautieri, e di testa batte Taibi, grande ex, sfruttando l’invito al bacio di Nakamura: l’attaccante si ricorda dei suoi trascorsi in Lombardia, e decide di non festeggiare l’1-1.
Situazione capovolta, per quanto concerne il “drammatico” spareggio andata e ritorno, per evitare la retrocessione in B. L’undici di De Canio, complici i rinforzi invernali, adesso è squadra con la s maiuscola, mentre Vavassori ha pagato a caro prezzo il crollo primaverile della sua Atalanta, sulla cui panchina ora c’è Finardi. L’andata si gioca al Granillo, laddove Taibi (che per i tifosi reggini è passato da autentico idolo a nemico giurato), si erge a protagonista indiscusso, blindando lo 0-0 con almeno 4 interventi strepitosi. Gli ospiti esultano, ma al ritorno sappiamo tutti come andò a finire…
Finisce a reti bianche, anche nel 2004-2005. Il primo 0-0 arriva in coppa Italia, sul neutro di Lamezia Terme, in una partita che viene giocata più che altro per onor di firma dall’unidici di Mazzarri, visto che quello di Mandorlini aveva già la qualificazione in tasca, dopo il 4-1 dell’andata. Scialbo e senza emozioni anche il risultato ad occhiali che matura in campionato, ma stavolta è un pari che tutto sommato sta bene alla Reggina, capace di sbancare 7 giorni prima l’Olimpico di Roma. Per la Dea, che in panchina non ha più Mandorlini ma bensì Delio Rossi, si tratta invece di un’occasione mancata, e da lì a poco, gli orobici si ritroveranno nuovamente in B.
Ottavo pareggio di seguito, nel 2006-2007. Dopo l’incredibile errore a porta vuota di Bianchi, l’eroica Reggina del -11 passa al 19′ della ripresa con il perfetto sinistro di Amoruso, innescato dall’imbeccata di Tedesco. A 15′ dalla fine però, una sfortunatissima deviazione di Lanzaro beffa Campagnolo, e regala a Colantuono l’1-1.
Ennesima x, anche nel 2007-2008. Al 77′ Amoruso fa esplodere il Granillo insaccando di testa sul traversone di Modesto, ma a 3′ dalla fine il signor Brighi si inventa un rigore a favore degli ospiti, e Doni dagli undici metri timbra l’1-1, mandando in estasi Del Neri e rovinando il debutto casalingo di Massimo Ficcadenti.
Ultimo atto, nel 2008-2009. Torna a vincere la Reggina, che batte comodamente l’Atalanta di Del Neri in soli 35 minuti. Apre le danze una punizione-gioiello di Cozza, che dopo aver lasciato a bocca aperta Coppola corre in panchina ad abbracciare mister Orlandi. Tra il 20′ ed il 35′ invece, un imperioso colpo di testa sugli sviluppi di un corner e una stoccata in contropiede con la complicità di Rivalta, valgono la doppietta a Corradi. L’inzuccata di Doni ad inizio ripresa, servirà solamente per consegnare agli archivi il 3-1 finale.
Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
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