“L’Atalanta? Bhè, affronteremo una squadra di serie A”. Inizia così, la conferenza stampa pre-partita di Gianluca Atzori. “Incontrare una squadra di questa caratura, ci dà motivazioni. Certo, è giusto che l’allenatore smorzi l’euforia, ma è innegabile che quella di domani sarà una partita importante”. A chi gli fa notare che in altre due match importanti, quelli con Empoli e Siena, l’attacco reggino ha sparato a salve, il tecnico risponde così. “Due tecnici che si annullano, hanno fatto di tutto per vincere. Sia con l’Empoli che col Siena ce la siamo giocata a viso aperto. Quando si vuole ottenere il massimo, può succedere che tecnici e giocatori di entrambe le squadre finiscano con l’annullarsim, ma ciò non vuol dire che abbiano giocato per il pareggio”.
Vincere con la “Dea”, un motivo di orgoglio e una spinta verso il futuro: “La vittoria? È innegabile, sarebbe il massimo. La vittoria ti fa acquisire forza, aumenta la convinzione nei propri mezzi”. E poco importa se con i nerazzurri i tre punti dovessero risultare sofferti fino all’ultimo, proprio come a Modena. “Caspita, io firmerei per ottenere tre punti come quelli di Modena. Devo aggiungere, però, che quando vinci di due gol, devi gestire meglio. Tuttavia, non siamo gli unici: basti pensare ad Arsenal-Barcellona, in Champions, dove il risultato è cambiato a pochi minuti dal termine. Certo, dispiace aver sofferto. Il gol che loro hanno fatto sul 2 a 0, li ha certamente rivitalizzati”. L’alibi della pressione, inoltre, non dovrà esistere: “Ci sarà pressione, ma a questo ci dovremo abituare. Non voglio alibi. Loro, è innegabile, sono forti: per colmare il gap, dobbiamo fare una partita quasi perfetta. Le partite perfette, non esistono”.
“Accontentarsi”, voce verbale sconosciuta nei cip del tecnico di Collepardo: “La sconfitta? Sarebbe una grande delusione. Però, la sconfitta non fa parte di me. Anche se dovessimo incontrare il Real, io farei di tutto per provare a batterli. Con l’Atalanta, non possiamo stare chiusi all’indietro, come abbiamo fatto con Modena e, in precedenza, con il Padova: i problemi sorgono quando si gioca a ridosso della propria area. A Modena, alla fine, ci è andata bene: ma non sempre possiamo sperare che Puggioni faccia il miracolo. La mentalità fa la differenza”.
Capitolo lettera ai tifosi: “E’ un’iniziativa che ho maturato con Emi (Bonazzoli, ndr), che ovviamente si è fatto portavoce del gruppo. Parlavamo di come colmare il gap, e credo che un Granillo pieno di tifosi, sia un’arma in più a nostro vantaggio. Certo, rimango consapevole del fatto che sono i risultati a portare la gente allo stadio. Dal punto di vista dell’impegno, però, non ci siamo mai tirati indietro”. Subito dopo, un pensiero su alcuni singoli, rapportato al concetto di gruppo. “Fin dal primo giorno, ho puntato esclusivamente sui miei ragazzi. La scelta di Alessio Viola, ad esempio, è stata ripagata. Il messaggio è chiaro anche per gli altri, se giocheranno titolari dipenderà da loro. Sarno? Sta crescendo fisicamente, avrà un minutaggio maggiore rispetto a quello con il Modena. De Rose? Lunedì, ho iniziato con il far vedere il video della partita, con la stupidaggine che ha combinato. Senza De Rose, verrà a mancare un giovane molto motivato. Mi ha dato ottime impressioni, perché fin qui è stato uno che ha sempre voluto mangiarsi l’erba. Chi prenderà il suo posto, comunque, farà bene”.
Capitolo infortunati: “Burzigotti è una settimana che fa lavoro differenziato. Barillà e Rizzo, invece, sono disponibili. Giosa? Questa settimana si è sempre allenato”. L’assenza di Nicholas Viola, comporterà la scelta di uno fra Castiglia e Tedesco per la maglia da titolare: “Diciamo che è da un po’ di tempo che Giacomo rimane fuori dai titolari, e lui è uno molto orgoglioso. Deve dimostrarmi tanto, come d’altronde deve fare Castiglia, che mi ha fatto arrabbiare molto per gli ultimi minuti contro il Padova. Loro, lo sanno, con me sono sempre sotto esame. Hanno entrambi l’opportunità di essere tra i titolari”.
Il tecnico amaranto, non nasconde, come giusto che sia, una sana “sicurezza“, figlia della giusta mentalità vincente. “Ripeto, per come sono fatto, voglio sempre vincere. Se ho l’impressione che la partita la posso vincere, state certi che metto un attaccante e non un centrocampista. Doni si gasa con la Reggina? Anche Bonazzoli con l’Atalanta”. Capito l’antifona?
Francesco Mansueto-reggionelpallone.it
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