Conferme, sorprese e delusioni, dopo la 5^ di ritorno del torneo cadetto.
TOP
NOVARA- Di nuovo al primo posto la banda Tesser, alla faccia di chi diceva che Gonzales e compagni non sapevano più vincere, e presto sarebbero andati incontro all’oblio. Sei punti in due partite, da sbattere in faccia alle frettolose critiche. Certo, nel derby col Toro non è mancata una buona dose di fortuna (autogol da “vai col liscio” di Garofalo, doppio legno di Antenucci), ma come detto in precedenza, non bisogna dimenticare neanche le splendide parate di Rubinho, e i clamorosi errori sottoporta di Motta. In ogni caso, la dea bendata aiuta sempre gli audaci, ed in quanto a intraprendenza l’impianto di gioco costruito da Tesser non ha niente da invidiare a nessuno. Si, il primo posto del Novara è meritato, e così come andiamo ripetendo da almeno 2 mesi, la matricola terribile ha tutte le carte in regola per guastare, fino all’ultimo, la festa di Atalanta e Siena.
PESCARA- Meno spettacolare del Novara, ma comunque solida come il marmo, la compagine di Di Francesco sta riportando in seno alla propria gente quell’entusiasmo che sembrava smarrito dai tempi di Galeone, dimostrandosi osso duro per chiunque, anche quando sono arrivare le sconfite. Pure il Varese, altra splendida sorpresa della cadetteria, si è dovuto arrendere alla legge dell’Adriatico (anche se, ad onor del vero, gli episodi hanno punito i biancorossi ben oltre i propri demeriti). Pescara gongola: la zona playoff è lì, ad un passo, e continuando su questa strada il cassetto dei sogni potrebbe aprirsi.
FLOP
PADOVA- Clamoroso all’Euganeo. Quello con la Triestina doveva essere il definitivo trampolino di lancio, la conferma, la prova di maturità. Niente di tutto questo: l’attacco di Calori ha sparato a salve dall’inizio alla fine, pagando a caro prezzo l’implacabile legge del “se sbagli paghi”. Ansia da derby? Semplice sfortuna? Sarà, ma di sicuro i biancoscudati adesso dovranno essere bravi, a ricostruire velocemente i cocci di un morale messo a dura prova. In serie B, dall’altare alla polvere il passo è maledettamete breve…
LIVORNO- Un punto in sei partite, tre sconfitte consecutive, e perdita della “postazione playoff”. Più flop di così, si muore. Pillon ha pagato per tutti, ma le responsabilità della squadra sono evidentissime: l’ultima prova da “non pervenuti”, i labronici l’hanno offerta sul campo del Portogruaro, giocando come se si trattasse della classica partita di fine anno, quando la testa più che sul campo è alle vacanze. Le potenzialità per risalire la china ci sono, ma Novellino, così come lui stesso ha candidamente ammesso, dovrà lavorare davvero tanto.
f.i.-reggionelpallone.it
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