IL MODULO- Anche questa settimana, rimaniamo fedeli al classico 4-4-2. Rispetto agli interpreti della settimana precedente, forse si perderà qualcosa sotto l’aspetto della fantasia, ma in quanto ad equilibrio ed assortimento siamo in presenza di un mix praticamente perfetto.
LA DIFESA- La ventiseiseima, è stata una giornata che ha visto più di un portiere sugli scudi. Tra i pali dunque, volata a tre fra Ferdinando Coppola, Rubinho ed il “nostro” Christian Puggioni. Lo sprint premia il portiere del Siena, assolutamente decisivo in una delle partite più importanti dell’anno. In casa dell’Atalanta, il pipelet bianconero si trasforma in una muraglia umana, compiendo almeno 3 interventi decisivi. Al centro, Filippo Cristante del Portogruaro agisce in compagnia di un altro big della Reggina, ovvero Francesco Acerbi. Il primo ha avuto vita abbastanza facile vista la sterilità dell’attacco livornese, ma a suo merito vanno l’esperienza e la puntualità con le quali ha guidato la retroguardia veneta, nonché l’importantissimo colpo di testa che è servito a sbloccare il risultato. Il secondo, sul campo del Modena sfodera l’ennesima prestazione sontuosa, che lo ha visto spadroneggiare con eleganza e classe cristallina non solo in chiusura, ma anche in fase di impostazione. Sulla destra, ecco il secondo amaranto di questa top 11. Riccardo Colombo, risponde perfettamente all’identikit del terzino destro che tutti vorrebbero: prezioso in copertura, letale quando si sgancia (vedi l’assist vincente per Alessio Viola). Chiude il cerchio, a sinistra, Gianluigi Bianco del Frosinone: dopo aver martellato l’out di competenza con audacia e continuità, il terzino gialloblù spegne i sogni di colpaccio del Cittadella, pareggiando i conti grazie ad una favolosa parabola su punizione.
IL CENTROCAMPO- Sostanza, qualità, assist e tiro da fuori. La cerniera centrale, composta da Edgar Bareto dell’Atalanta (nella foto) ed Edoardo Catinali del Piacenza, è davvero di prim’ordine. Il mediano di origini partenopee chiude ogni varco e proprizia due dei quattro gol con cui i suoi compagni asfaltano il Grosseto, mentre il paraguaiano, ex Reggina, fa girare come un orologio svizzero il cuore della manovra orobica, nascondendo la sfera, come e quando vuole, agli “illustri colleghi” del centrocampo senese. Sulla destra, Davide Moro dell’Empoli: un pendolino inesauribile, che sale e scende di continuo, ma soprattutto condanna l’Ascoli con una stoccata decisiva. Sulla corsia oppiosta, spazio per Massimo Bonanni del Pescara. Sotto la guida di Di Francesco sta trovando una duttilità che gli consente di giocare anche al centro, ma di sicuro, sulla sinistra, oltre alla dinamicità può presentare una minaccia costante per gli avversari, grazie alla precisione nei cross e nei tiri. Din quanto sia tornato “caldo” il suo piede, se n’è accorto sabato scorso anche il Varese.
L’ATTACCO- Segna sempre, segna in tutti i modi. Daniele Cacia del Piacenza è la bocca di fuoco principale del nostro attacco, dopo la doppietta al Grosseto che lo porta a raggiungere la cima dei capocannonieri. Se avesse dimostrato qualcosa anche fuori dall’Emilia…A fianco di Cacia, Ettore Marchi della Triestina: gli bastano pochissimi minuti, per entrare dalla panchina e firmare la più grande sorpresa della giornata. Controllo, dribbling, tiro: un gol da 3 punti, un gol da applausi.
RIEPILOGO TOP 11 (4-4-2): Coppola (Siena), Colombo (Reggina), Cristante (Portogruaro), Acerbi (Reggina), Bianco (Frosinone), Moro (Empoli), Catinali (Piacenza), Barreto (Atalanta), Bonanni (Pescara), Marchi (Triestina), Cacia (Piacenza).
Ferdinando Ielasi-reggionelpallone.it
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