Una Reggina sterile ma sfortunata, subisce la beffa del pareggio patavino quando mancavano due minuti alla fine dei cinque di recupero . Troppe volte si è materializzata questa “zona maledetta” , nella quale si infrangono i sogni amaranto e si dilapidano punti preziosi per la classifica .Ciò non può essere un caso ma è il frutto d’ ingenuità ed inesperienza.
La Partita : Quella tra amaranto e biancoscudati non è stata una bella gara, in quanto troppo bloccata tatticamente. La Reggina comunque ha interpretato l’impegno con determinazione ,cattiveria ed aggressività; il vero neo semmai, è stato rappresentato dalla pressione psicologica, che ha frenato il fraseggio e la ricerca della porta avversaria .Poi , trovato il goal, sarebbe bastato gestire il pallone, invece di schiacciarsi nella propria area di rigore, e consentire l’arrembaggio ospite che ha portato al pareggio.
Primo Tempo : Calori presenta un modulo(3-4-1-2) più offensivo . Atzori risponde con il solito schema tattico (3-5-2) ma con interpreti diversi : a centrocampo sorprende la presenza di De Rose per Castiglia, in attacco quella di Zizzari per Campagnacci . Le due formazioni si studiano e non si scoprono . E’ il Padova a cercare la porta ed a pungere in un paio di occasioni, ma Puggioni e De Rose tengono a galla la Reggina . In questa prima parte di gara le difese hanno il sopravvento sugli attacchi . La formazione amaranto non impegna mai il portiere ospite ed al riposo si va a reti inviolate.
Secondo Tempo : Nessun cambio nelle due compagini e poche emozioni iniziali . Calori , con l’ingresso del talento El Sharawi in sostituzione dell’attaccante De Paula , tenta di sorprendere gli avversari, ma la mossa non sortisce effetti . Ci prova anche Atzori a cambiare l’inerzia dell’incontro, con Rizzato per Barillà e Campagnacci per N. Viola: l’assetto adesso è molto simile ad un 3-4-3 che ,quantomeno, avvicina la Reggina alla porta avversaria . Servirebbe un episodio agli amaranto, e questo si presenta sotto forma di calcio di rigore, assegnato per fallo su Bonazzoli e trasformato dallo stesso attaccante, che firma la dodicesima rete stagionale. Un gol che avrebbe dovuto galvanizzare la Reggina, che però, al contrario ,si schiaccia a difendere l’esiguo vantaggio, dando coraggio a Calori: il tecnico ospite osa, inserendo Di Nardo per Gallozzi . Il 4-2-1 3 biancorosso sortisce i suoi effetti con “il morso” di Vantaggiato, che sfruttando una deviazione, in pieno recupero trafigge Puggioni. Finale : pareggio con un goal per parte .
Considerazioni : Risultato giusto per lo sviluppo dell’incontro, anche se amaro per il modo in cui si è concretizzato . Due squadre che meritano l’attuale classifica e che potrebbero , con un po’ di fortuna e sfruttando qualche passo falso dei veri aspiranti , occupare uno dei quattro posti play-off. I limiti della Reggina sono noti e non saranno l’impegno , la dedizione e la volontà a farli sparire . La squadra sbarazzina ed un po’ incosciente della prima parte del torneo è svanita, sotto la pressione di un obiettivo che genera tensioni e angosce, e sotto il peso di un calciomercato assolutamente deludente. La cosa principale, oggi come oggi, è recuperare brillantezza e FIDUCIA .
Sandro De Raco
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