Un’ ingenua e sprovveduta Reggina soccombe a Piacenza, evidenziando i propri limiti attuali.
La squadra amaranto, in difficoltà fisica e mentale e poco accorta tatticamente, concede praterie ai modesti avversari, che puniscono la banda di Atzori. Nonostante un modulo (3-5-2) puro e più bloccato, si è vista una squadra troppo lunga, presa spesso d’infilata da un Piacenza determinato e combattivo, che in contropiede ha saputo fare davvero male agli amaranto.
Primo Tempo : Superate le schermaglie iniziali la Reggina “mette il muso fuori” e, dopo essere andata un paio di volte al tiro , trova con Rizzo il goal del vantaggio . La rete, paradossalmente , più che galvanizzare mette ansia: prima Marchi finalizza una giocata di Graffiedi e pareggia , poi lo stesso attaccante deposita in rete un assist di Cacia e ribalta il punteggio . Per la serie “come farsi male da soli”, il primo tempo termina con il vantaggio dei locali .
Secondo Tempo : Burzigotti per Giosa . La Reggina tenta di insidiare gli avversari, ma con manovre confuse e senza sbocchi . Il Piacenza si difende con ordine e riparte creando timori e paure ad Acerbi e soci. Poi, un lampo di Campagnacci porta al rigore, che permette a Bonazzoli di pareggiare. Arrivati a questo punto, Atzori non “blinda” la partita, ma così come contro l’Albinoleffe, la scelta si rivela un’arma a doppio taglio. La dea bendata infatti non ammette disattenzioni, e Cacia, con uno splendido pallonetto , firma la rete della “vendetta” e consegna la vittoria al Piacenza . Anche in questo caso, sono evidenti le responsabilità di una distratta difesa reggina, che si fa beffare in contropiede e lascia tutto solo il bomber piacentino. Finisce tre a due: risultato che sa un po’ di beffa e tanto di regalo .
Considerazioni : Sconfitta senza alibi o attenuanti, ma con tanti colpevoli . La squadra sbarazzina e spigliata di qualche mese fa si è” incagliata” mentalmente, vuoi per le pressioni esterne, vuoi per le carenze che alla lunga stanno venenedo fuori . Capiamo e non condanniamo: c’è grande rammarico per questa sconfitta, ma non rassegnazione . Adesso come adesso è meglio pensare all’obiettivo più vicino, ovvero la salvezza. Solo un’improvvisa scossa sul mercato, potrebbe infatti dare a questa squadra nuove e concrete AMBIZIONI.
Sandro De Raco
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