La stagione 64-65, rappresentò per la Reggina un vero e proprio appuntamento con la storia: gli amaranto dell’indimenticabile Tommaso Maestrelli vinsero infatti il campionato di C, portando la serie cadetta a Reggio Calabria per la prima volta. A rischiare di rovinare tutto, fu però proprio un derby col Crotone, giocato in casa dei pitagorici il 25 Aprile, alla quart’ultima giornata.
Nel rettangolo di gioco del “catino” crotonese (che all’epoca poteva ospitare al massimo 5.000 persone), vanno in scena interessi contrapposti: i padroni di casa lottano disperatamente per non retrocedere, mentre gli amaranto volano grazie ad una serie di 12 risultati utili consecutivi, compreso lo 0-1 di Cosenza. Lo “Scida” è esaurito in ogni ordine di posto, anche perché da Reggio sono arrivati tantissimi tifosi, che occupano quasi interamente la gradinata. La Reggina parte subito sparata, e dopo pochi minuti passa in vantaggio con un gol del centravanti Santonico, lesto nello sfruttare un traversone di Alaimo, proveniente dalla destra. La strada verso un colpaccio decisivo sembra spianata, ma poco dopo la mezz’ora accade l’episodio incriminato: dal settore in cui erano assiepati i sostenitori reggini, parte infatti una pietra, che colpisce in pieno il guardalinee. Attimi di incredulità e confusione, con l’assistente dell’arbitro che si accascia al suolo, e viene sostituito dopo qualche minuto da un dirigente del Crotone (a quei tempi, le sostituzioni non erano ancora previste non solo per la terna arbitrale, ma nemmeno per i calciatori, seppur infortunati).
I ragazzi di Maestrelli, presagendo quello che sarebbe potuto succedere, sembrano accusare il colpo, e per tutto il secondo tempo soffrono il ritorno del Crotone, riuscendo però a contenere il forcing locale, e a portare a casa lo 0-1. Da lì a poco tuttavia, la Giustizia Sportiva ribalterà il verdetto del campo assegnando il 2-0 a tavolino ai pitagorici, basandosi anche sul fatto che la polizia locale aveva fermato durante la gara proprio un tifoso amaranto, ritenuto l’autore del “gesto incriminato”. Una macchia in una stagione memorabile, cancellata prontamente negli ultimi 3 incontri: battendo Lecce e Siracusa, e pareggiando all’ultima giornata col Marsala, la Reggina staccherà lo stesso il biglietto per la serie B, piazzandosi prima davanti a Taranto e Casertana, staccate rispettivamente di 1 e 2 punti.
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