All’antivigilia del derby, Atzori si presenta in conferenza stampa con la consueta tranquillità: il mezzo passo falso con il Sassuolo non ha lasciato tracce evidenti, e la tensione per l’importante sfida contro il Crotone è ben mascherata. L’inizio è spiazzante. Chi pensava alla scelta di allenarsi a porte chiuse come volontà di ritrovare smalto e concentrazione in vista del derby è stato contraddetto: “In realtà l’ho fatto perché mi sono stancato di dare vantaggi agli avversari, ogni qual volta provavo uomini e soluzioni diverse immediatamente c’era la gara a chi dava per primo la notizia. Io rispetto il vostro lavoro di giornalisti, ma devo tutelare il mio”, questo l’inizio pepato del tecnico amaranto.
La prestazione incolore con il Sassuolo fa già parte del passato: “I ragazzi dovevano assimilare il nuovo modulo, qualcosa non ha funzionato per questo motivo, mancavano gli automatismi”. L’immediato futuro mette di fronte il Crotone in un derby che si preannuncia infuocato: “Ho letto le dichiarazioni dell’altra sponda in settimana, si evince chiaramente quanto tengono a questa sfida. Lo stesso vale per noi, andremo lì per fare la partita e cercare di tornare con i tre punti”. Sull’altra panchina siede Corini, vecchio compagno di squadra di Atzori in un Palermo che vinse il campionato e salì dal campionato cadetto alla serie A, stagione 2003\04. Da parte del tecnico amaranto parole al miele verso il prossimo avversario: “Corini era un grande giocatore, si capiva che aveva la testa giusta per allenare. Mi ricordo alcune nostre chiacchierate, io a 31 anni volevo già smettere per iniziare la carriera di allenatore, lui mi diceva che avrebbe giocato fino a 40 anni. E’ stato di parola” (sorride, ndr).
Del Crotone, Atzori teme in particolar modo il fattore campo: “Loro sono una squadra rapida, aggressiva. Anche con Menichini non stavano facendo male, sono rimasto sorpreso dal suo esonero. In casa i rossoblù costruiscono la maggior parte delle loro fortune, è un campo ostico, i tifosi spingono la squadra, non sarà facile per noi ”.
Con quale modulo la Reggina disputerà il derby? Le sensazioni dicono che il tecnico amaranto confermerà lo schieramento visto contro il Sassuolo: “Ho lavorato soprattutto sulla difesa a quattro, probabile che inizieremo così. Mi sono comunque premunito, in caso di evenienza sarò pronto a cambiare modulo”. Non fa nomi Atzori, ma lascia intendere che oltre alla sostituzione dello squalificato Barillà, potrebbe esserci spazio per altre novità: “In allenamento ho visto uno dei miei particolarmente in palla, penso di inserirlo ma non vi dico il suo nome”, dice sibillino il tecnico di Collepardo.
Chiusura “nostalgica”: si fa il nome di Brienza, funambolo che avrebbe fatto al caso vista la mancanza di incisività in attacco, e perso per una cifra irrisoria, visto il talento dell’ex amaranto. Atzori ammette il rammarico, ma chiarisce l’impotenza della società: “Parlavo spesso con Franco, tra di noi esiste un rapporto schietto e sereno visti i trascorsi nel Palermo. Prima dell’inizio del campionato è venuto da me a dirmi: “Luca, non me la sento di restare qui, ho voglia di cambiare aria, sento di aver fatto il mio tempo a Reggio”. Di fronte a queste parole, io come il Presidente non abbiamo potuto che prenderne atto, tenerlo controvoglia non avrebbe avuto senso. E’ un peccato, lui e Bonazzoli avrebbero costituito una coppia formidabile, ma io voglio solo gente motivata”.
Motivazione, chiave principale che la Reggina vuole ritrovare per tornare la sorpresa piacevole di qualche settimana fa, il derby può far scattare la molla. Esattamente come un girone fa.
Pasquale Romano
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