E’ datato 5 Maggio 1963, il primo precedente della Reggina in terra marchigiana. Nell’occasione, gli amaranto di Di Gennaro vincono per 1-3 in casa dei bianconeri di Alfredo Notti, grazie alla doppietta di Valsecchi ed al gol di Parise. Una vittoria che in pratica consegnò a Sbano e compagni la salvezza in serie C, nonostante alla fine del torneo mancassero ancora 3 giornate.
L’anno dopo, il “Picchio” riequilibra la situazione, imponendosi per 1-0 alla decima giornata di andata. A fine anno, la Reggina di Zavatti e l’Ascoli di Notti termineranno appaiate al 4° posto, a quota 38. Nel 64-65, sulla ruota di Ascoli Piceno esce per la prima volta il segno x: ulla panchina locale siede per la terza volta si seguito Notti, mentre su quella calabrese c’è Tommaso Maestrelli, ovvero colui il quale, , alla fine del campionato, porterà per la prima volta nella storia Reggio Calabria in serie B. Il match in questione si disputò alla settima di ritorno, con le due compagini che pareggiarono 0-0.
Nel 72-73, Ascoli e Reggina si affrontano per la prima volta in serie B. Nulla da fare per i ragazzi di Mazzetti, che alla tredicesima giornata cedono il passo all’undici ascolano (allenato da una colonna storica degli allenatori nostrani, alias Carlo Mazzone), tornando a casa sconfitti col più classico dei risultati: 2-0. Secondo stop di fila, nel 73-74: i padroni di casa sono sempre guidati da Mazzone, mentre sull’altra sponda Cataldo cerca di far uscire i suoi dalla bagarre retrocessione. A spuntarla sono i marchigiani, stavolta per 1-0, ed alla fine della stagione bianconeri ed amaranto vivranno un destino completamente contrapposto: da una parte storica promozione in serie A, dall’altra amara retrocessione in C1, maturata per la pegiore differenza reti nei confronti di Brinidisi, Reggiana e Perugia.
La sfida, rifà capolino nel 90-91, sempre in serie cadetta. La Reggina si presenta al cospetto dell’Ascoli di Sonetti un po’ più rinfrancata grazie al 3-0 sul Brescia, ma i malumori per il derby perso a Messina, con tanto di spaccatura definitiva tra gli ultras reggini e la società guidata da Benedetto, non sono ancora scomparsi (nella foto, i supporters amaranto presenti quel giorno al Del Duca). La compagine di Cerantola gioca comunque una gara gagliarda, contenendo gli assalti dell’attacco avversario ,guidato dal brasiliano Casagrande, e sfiorando il colpaccio col neo entrato Benny Carbone. Finisce 0-0, ma a fine anno, l’amaro destino si ripete: i ragazzi di Sonetti tornano nell’Olimpo del calcio, mentre Simonini e compagnia, dati alla vigilia come favoriti per il grande salto, finiscono con lo sprofondare nuovamente in serie C.
Per rivedere Ascoli e Reggina nuovamente a braccetto, bisogna aspettare ben 15 anni. Si tratta però di un ritorno in grande stile, dal momento che lo scenario, stavolta, è quello della serie A. Alla quindicesima giornata di andata, lo scontro salvezza termina in parità. Fini al 60’ porta avanti la formazione del duo Giampaolo-Silva, ma a soli 2’ dalla fine (dopo che Ciccio Cozza si era visto ribattere un rigore da Coppola) Paredes gela il Del Duca, regalando l’1-1 alla banda Mazzarri.
Nel 2006-2007, la Reggina sbanca il campo ascolano a distanza di ben 44 anni. A meno 4 dalla fine, Mazzarri ed i suoi sono ad un passo dal compiere un’impresa leggendaria, mantenendo la serie A nonostante qualcosa come 11 punti di penalizzazione. Per farlo però, devono assolutamente vincere in casa dell’Ascoli di Sonetti, :tornato nelle Marche al posto dell’esonerato Tesser: i padroni di casa sono già retrocesso, ma così come pubblicamente dichiarato, intendono onorare il campionato fino all’ultimo, dando filo da torcere a chiunque. Gli amaranto tremano al 14’, quando la punizione di Fini si trasforma in un bolide imprendibile per Campagnolo. A far passare la paura, ci pensa nel giro di 8 minuti Nick Amoruso, che al 24’ mette dentro riprendendo la respinta di Eleftheropoulos, e al 32’ anticipa tutti con un una splendida conclusione in spaccata. In apertura di ripresa uno splendido assolo di Foggia (fischiatissimo ex) vale l’1-3, ma a 8’ dalla fine un altro bolide bianconero , scagliato questa volta da Bonanni, riapre i giochi. Negli ultimi minuti c’è spazio per un altro brivido, con Bianchi che si fa respingere il rigore della tranquillità dal portiere avversario. Il fischio finale di Rocchi, che sancisce il definitivo 2-3, viene accolto come una liberazione.
Nono ed ultimo atto lo scorso anno, alla diciassettesima di andata, nuovamente in B. E’ la gara che passa alla storia per lo splendido gesto di mister Bepi Pillon, che ordina ai suoi di far pareggiare la Reggina , visto che la rete ascolana, realizzata da Antenucci, era arrivata grazie ad una “furbata” di Sommese (il quale aveva proseguito l’azione nonostante l’infortunio capitato a Valdez). Biagio Pagano insacca indisturbato tra l’incredulità generale, ma per gli uomini di Iaconi si prospetta un pomeriggio difficile, vista l’inferiorità numerica susseguente all’espulsione di Costa, che dopo la rete dei locali aveva perso i nervi, mandando ko proprio Sommese. Tenuti in piedi da almeno 3 interventi decisivi di Cassano, gli amaranto non solo riescono a mantenere il pari, ma centrano addirittura l’impresa tra il 73’ e l’81’, vincendo per 1-3 con il bellissimo diagonale di Bonazzoli e la botta dalla distanza di Barillà.
Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
Commenti