TOP: Varese. Alzi la mano chi si aspettava di vedere, quasi a metà campionato, il Varese in piena zona play-off, a quattro punti dal terzo posto. Tra i pochi a credere in un buon campionato dei suoi mister Sannino, uomo tutto d’un pezzo, testa alta e cipiglio del comandante ideale, granitico o clemente secondo le circostanze. L’allenatore dei lombardi, aveva incuriosito in un intervista la scorsa estate per l’importanza data a una parola “vaffanculo”, espressione colorita secondo lui da urlare senza spilorceria, in faccia ai propri giocatori e in barba al self-control british. Dopo un apprendistato non dei più semplici, il Varese adesso è imbattuto da nove giornate, nelle quali ha raccolto quattro vittorie e cinque pareggi. La vittoria di Padova non può passare inosservata, vuoi per il valore dell’avversario (sino a sabato imbattuto tra le mura amiche), sia per come sono stati conquistati i tre punti. Con decisione e volontà, ribaltando nel finale una partita che sembrava già scritta, il 2 a 3 finale porta la firma non del singolo, ma di un gruppo in buona parte confermato dopo la promozione dello scorso anno. Il “Franco Ossola” è stato complice dell’ottimo campionato del Varese, le mura amiche fino a oggi non hanno mai tremato, sabato proverà la Reggina a far crollare l’imbattibilità in una partita che si preannuncia infuocata. Il comandante Sannino è di vedetta, la legge del bastone e della carota ha dato ottimi frutti, la squadra gioca senza timore, perché non continuare a crederci?
FLOP: Empoli. Impossibile aspettarsi un campionato da imbattuti, parliamo pur sempre di calcio, e di esseri umani, fatti di carne e ossa. Il giocattolo non si è ancora rotto, ma fossimo in Aglietti, un’occhiata attenta e particolareggiata a qualche meccanismo inceppato la daremmo. Le sconfitte, mai arrivate in quindici giornate, hanno bussato due volte in pochi giorni, ospiti quanto mai indesiderate. Se il Ko di Livorno poteva starci, lo stesso non può certamente dirsi del tonfo interno contro il Sassuolo, sconfitta che obbliga tecnico e giocatori a qualche riflessione. La difesa continua a essere il reparto che dà maggiori garanzie, gli avversari sabato hanno avuto la meglio grazie a una magistrale punizione di Quadrini. Quello che angustia Aglietti è senza dubbio l’attacco, pochi i 19 gol realizzati. Se poi si va ad analizzare la suddivisione delle reti, si evince chiaramente che dietro Coralli, c’è un vuoto preoccupante: l’attaccante con 10 reti costituisce il terminale quasi esclusivo, Fabbrini e Foti con due gol a testa sono i vicecapo cannonieri della squadra. Troppo poco per continuare a lottare nelle zone alte della classifica, non è cosi che riuscirà la scalata al massimo campionato. La coperta è corta, l’attenzione estrema rivolta alla fase difensiva può togliere l’incisività necessaria per andare in rete con più frequenza. Fino a quando il bunker rimbalzava tutto e tutti, e la giocata per trovare l’ 1 a 0 non stentava ad arrivare, tutto bene. Adesso serve segnare un gol in più, costruire numerose occasioni per raccogliere quanto dovuto. Il giocattolo non si è ancora rotto, ma rischia di girare al contrario.
Pa.Rom
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