Accogliamo con grande piacere il ritorno del dottor Mario Calipari, e della rubrica da lui curata. Una rubrica dal titolo inequivocabile, figlia della critica graffiante, ma al tempo stesso elegante e costruttiva.
“E’ tempo di bilanci! E il bilancio sportivo della Reggina 2010/11, al momento, oggettivamente non può che essere positivo. Ci sono dei meriti che vanno riconosciuti alla società che, scegliendo ex calciatori della stessa “familiari”, ha trovato dei responsabili dell’area tecnica veramente validi. Ogni valutazione, comunque, non può prescindere da quelli che erano i programmi iniziali e dal disastro degli ultimi anni. Oggi ci si ritrova nelle alte sfere della classifica non per casualità ma per delle scelte azzeccate. Ciò vuol dire serie A? Non saprei. E’ vero che l’appetito vien mangiando però attenzione a non fare un’indigestione. Cercherò di spiegarmi meglio! La scelta della società, condivisibile o meno, è stata quella di un recupero economico attraverso lo sfoltimento dell’organico e l’eliminazione di alcuni contratti onerosi. Essa ha puntato su un organico giovane con diversi prodotti indigeni, su un tecnico altrettanto giovane , ha indovinato il preparatore atletico, ha rispolverato qualche giocatore che lo scorso anno aveva deluso.
Atzori ha creato un ottimo collettivo e un ottimo gruppo, ha il termometro delle potenzialità tecniche, atletiche e caratteriali dell’organico, sa che quando si parla di giovani c’è un tempo fisiologico di maturazione che, a volte, non va forzato specialmente se i ruoli in campo da essi ricoperti sono determinanti. Ricordo di aver sostenuto nell’ultima trasmissione televisiva di settembre a RTV che il futuro della Reggina, in questo campionato, sarebbe dipeso dalla maturazione di Rizzo e Viola. E allora se è giusto affermare che la Reggina è Bonazzoli e ,direi, Puggione dipendente è pur vero evidenziare i ruoli chiave ricoperti da ragazzi cresciuti al Sant’Agata. Un discorso diverso è valido per Acerbi che già mi sembra maturo per la categoria. E allora, mi chiedo, questa società andrà ad inserire due-tre elementi di categoria andando contro il programma estivo (economico e tecnico) pur di tentare un eventuale salto in serie A in un anno in cui la serie B dimostra un livello tecnico superiore con delle antagoniste che sono delle corazzate pronte a rinforzarsi ulteriormente nel mercato invernale? Questa non sarà una scelta semplice. Andare a coprire dei ruoli chiave di giovani con giocatori di maggiore esperienza vuol dire bocciare i primi e rinnegare il programma estivo. Perché se c’è qualche problema in attacco, come si afferma, forse la difesa, a volte, si fa trovare impreparata, e se la fase difensiva e quella offensiva hanno qualche problema forse c’è anche qualche problemino anche a centrocampo. Sono problemi di gioventù. Si arriva così alle richieste mediatiche di almeno un giocatore per reparto. E quale giovane dovremmo bocciare a tre mesi dall’inizio del campionato? Di ciò cosa ne pensa Atzori? (Tedesco docet).
E’ un discorso che andremo a riprendere fra un mese. Un altro argomento che si tratta spesso in modo esasperato è la poca presenza di gente allo stadio. In seguito mi riprometto di esprimere il mio punto di vista! Presto riparleremo di calcio giocato in quanto quest’anno ne vale la pena”.
Mario Calipari
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